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Energia geotermica. Rinnovate le concessioni Pioggia di euro nei Comuni
19 Febbraio 2025
Mariella Baccheschi
Piancastagnaio
Quasi tutti i 16 sindaci dei comuni geotermici non hanno voluto perdersi l’appuntamento in Regione. Il sindaco di Piancastagnaio Franco Capocchi commenta a caldo la conferenza stampa appena terminata.
“L’accordo è definitivo, le ripartizioni delle risorse tra i comuni potranno essere lette nella delibera di giunta e diventeranno effettive dopo i 120 giorni previsti per le osservazioni – ha spiegato il primo cittadino . Il risultato per noi è ottimo, dopo aver partecipato per almeno un anno all’intera trattativa. Non possiamo ancora divulgare e nemmeno conoscere esattamente quanto spetterà di preciso ai comuni, ma riteniamo il risultato importante, perché ci permette di realizzare molte opere”.
L’Amiata senese si ritroverà, in seguito a tale accordo, con una centrale geotermoelettrica in più, “Piancastagnaio 6” dalla potenza installata di 20MW per un totale di 80MW. Sul fronte dei movimenti e dei comitati del no alla geotermia, la portavoce Cinzia Mammolotti (foto a destra) esprime innanzi tutto delusione e amarezza, “anche nei confronti della politica e di quei sindaci, contrari alla geotermia e ad avere gli impianti geotermoelettrici che non prendono posizione. Noi chiedevamo e chiediamo una moratoria in base alle criticità che esistono. Abbiamo chiesto che l’accordo non venisse firmato, prima di aver risolto l’impatto delle centrali esistenti sul territorio e definito gli studi che riguardano l’acquifero, la salute e la subsidenza”. E incalza: “Tutto è avvenuto senza il coinvolgimento delle popolazioni residenti (Giani le ha incontrate anche giovedì scorso, ndr). E’ venuta meno la convenzione di Aarhus, che garantisce ai cittadini il diritto alla trasparenza e alla partecipazione nei processi decisionali”.
Mammolotti ne fa anche una questioni di salvaguardia delle risorse. “La Regione nel piano ambientale Energetico Regionale del 2015 aveva fissato a 100 MW il limite della potenza da installare sull’Amiata a tutela della sostenibilità ambientale e socio-economica – sottolinea la portavoce -. Oggi siamo già a 121 MW, sono previste altre due centrali da 60 MW e altre cinque sono da valutare. Questa tecnologia porta all’esaurimento del campo geotermico, a dimostrazione che la geotermia non è una risorsa rinnovabile”.