Il 30 novembre in edicola gratis con Repubblica un volume di Sergio Risaliti che propone un percorso nella Firenze del genio tra tappe note e sorprese
di Elisabetta Berti
Nella città del David, uno dei capolavori più celebri al mondo, non c’è nulla di ovvio, anzi, c’è qualcosa di molto ambizioso nell’invitare a riscoprire Michelangelo e la sua fiorentinità. Un compito che si è dato Sergio Risaliti, storico dell’arte e direttore del Museo Novecento, conMaratona Michelangelo che i lettori troveranno in edicola il 30 novembre in allegato gratuito all’edizione fiorentina di Repubblica. Un volume che offre ai fiorentini e ai toscani l’occasione di approfondire la conoscenza di un così illustre concittadino, realizzato anche grazie al sostegno della Regione Toscana. La prefazione è firmata da Eugenio Giani, che con l’autore prenderà parte alla presentazione del 28 novembre a Palazzo Sacrati Strozzi, sede della Regione( sala Pegaso, ore 12,30). Maratona Michelangelo è una guida sui luoghi del Buonarroti a Firenze, un percorso cittadino che al lettore attento non risulterà affatto scontato, perché se alcune delle tappe del libro corrispondono a musei celeberrimi, altri sono invece semisconosciuti. Ed è davvero una “ maratona”, per la straordinaria concentrazione di bellezza e la profondità di significati delle opere che si incontrano lungo il cammino: il monumentale David alla Galleria dell’Accademia, il criptico Tondo Doni agli Uffizi, le sublimi allegorie della Sagrestia Nuova, le sculture della maturità al museo del Bargello, ma anche l’esordio leggendario nella chiesa di Santa Maria Novella, quello sorprendente di Santo Spirito, le opere giovanili di Casa Buonarroti, il gruppo “defilato” di Palazzo Vecchio, e l’ultimo lascito al museo dell’Opera del Duomo.
Per Risaliti si tratta del risultato di un lavoro su Michelangelo che attraversa l’intera sua carriera sempre all’insegna della contemporaneità: dalla serie di volumi pubblicati con lo studioso Francesco Vossilla, al David nero in piazza della Repubblica, dall’accostamento dei crocifissi di Donatello, Brunelleschi e Michelangelo nel Battistero, alle mostre curate con Cristina Acidini, a Roma nel 2014, e oggi a Palazzo Vecchio sulrapporto del grande artista con il potere. E ora Maratona Michelangelo,affrontato con l’attitudine divulgativa che gli è congeniale. Dieci tappe in cui accompagna il lettore ad immergersi nella lunga ed intensa vita di Michelangelo Buonarroti, talento precocissimo, da subito ammirato ed inseguito da papi e regnanti, la cui tensione spirituale e civile lo accompagnarono fino alla morte avvenuta nel 1564 a Roma. Lontano dalla Firenze in cui non volle più tornare, ma alla quale però era rimasto sempre legato. Perchè, racconta Risaliti, Michelangelo nato a Caprese in Valtiberina, si sentiva profondamente fiorentino: « Ci dobbiamo spostare a Roma, in San Pietro, dove si trova la Pietà vaticana, vertice di bellezza e spiritualità. Siamo alle soglie del giubileo del 1550, e Michelangelo ha appena terminato e installato il suo marmo nella Cappella dei Re di Francia in Vaticano. All’ultimo aggiunge il suo nome sulla cintola che attraversa il petto della Madonna: Michelangelo florentinum fecit. E’ questa la prima e l’ultima volta, Michelangelo non firmerà mai più una sua creazione».
La fiorentinità di Michelangelo è uno dei temi attorno a cui ruotano i dieci capitoli del volume, che parte da un assunto: « pochi altri artisti hanno legato la propria vita e la propria carriera ad una sola città, e in modo così assoluto». Si comincia da Santa Maria Novella, dove giovanissimo potrebbe aver messo mano agli affreschi del Ghirlandaio nella Cappella Tornabuoni, e si arriva al museo dell’Opera del Duomo che conserva quella Pietà Bandini contro cui, in un momento di frustrazione, Michelangelo anziano si era scagliato a martellate. Nel mezzo tante opere in cui riscoprire « particolari sorprendenti». E allora, scrive Risaliti, « attrezziamoci di molto fiato e resistenza, perché saliremo in alto, molto in alto».