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Crisi Beko: Dalla gestione immobiliare alla ricerca di un rilancio industriale
22 Febbraio 2025
Gennaro Groppa
SIENA
La vertenza Beko rimane ancora aperta. E’ questo il sunto della discussione, durata ieri pomeriggio circa due ore, avvenuta tra le istituzioni, per il tavolo di coordinamento istituzionale, relativamente alla situazione della multinazionale turca che coinvolge da vicino i 299 dipendenti senesi del gruppo. Dichiarare ancora aperta la vertenza significa richiamare alle proprie responsabilità il gruppo turco, che invece al momento rimane fermo all’annuncio di voler terminare la propria produzione in viale Toselli il prossimo 31 dicembre.
Alla riunione di ieri pomeriggio, tenuta nel palazzo della Provincia, hanno preso parte Valerio Fabiani in rappresentanza della Regione Toscana, la presidente dell’ente provinciale Agnese Carletti, il vicesindaco di Siena Michele Capitani, gli onorevoli Francesco Michelotti, Silvio Franceschelli e Tiziana Nisini, una ventina di sindaci del territorio provinciale senese, e poi i sindacati e la rsu aziendale.
Si parla quindi, e lo fanno tutte le istituzioni del territorio all’unisono e con un’unica voce, della necessità di “richiamare la multinazionale alle proprie responsabilità in termini di continuità industriale”. Beko, chiedono dunque le istituzioni, deve adoperarsi per favorire l’arrivo di un altro soggetto industriale che possa garantire la continuità nella produzione nel sito di viale Toselli. La priorità restano dunque i 299 posti di lavoro. Il tema della proprietà dello stabilimento sarebbe invece rimasto nel corso della riunione di ieri in secondo piano.
Un altro passaggio importante nella vicenda potrà essere quello di lunedì, quando è in programma un altro incontro al ministero.
“La vertenza Beko Europe per Siena non è chiusa finché non ci saranno le condizioni per garantire la continuità industriale per il sito di viale Toselli attraverso un coinvolgimento e un richiamo alle sue responsabilità della multinazionale verso il territorio – dichiara la presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti. – Al tempo stesso auspichiamo che il Governo si faccia garante rispetto al percorso che dovrà essere individuato per la salvaguardia dei 299 posti di lavoro che, nella vertenza, rimangono ancora oggi la priorità assoluta”.
Ancora la presidente Agnese Carletti: “Come territorio, nell’ambito della vertenza e nel rispetto delle competenze e con gli strumenti a disposizione, siamo pronti a fare la nostra parte ma questo potrà avvenire solo in presenza della garanzia di un progetto industriale e, da parte di Beko, del tempo e delle risorse necessarie utili a garantire il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori senesi”.
Parla di risorse, che vengono richieste a Beko, anche Daniela Miniero, segretaria generale della Fiom Cgil di Siena: “Beko non può fuggire da quelle che sono le proprie responsabilità – sono le sue dichiarazioni. – E non esiste che il gruppo non paghi nulla. In primo luogo la multinazionale deve creare le condizioni per far arrivare a Siena un altro soggetto industriale che possa garantire la continuità della produzione e salvare i posti di lavoro. Ci attendiamo lo stanziamento di risorse perché Siena non vuole essere il punto di ricaduta su un accordo nazionale. Beko ha promesso lo stanziamento di 300 milioni di euro per l’Italia, ci attendiamo che una parte di quelle risorse siano investite su Siena”.