Una tariffa, da 30mila a 60mila euro, per diventare premium o main sponsor dell’evento Comolake e avere la possibilità di un «incontri one-to-one della durata massima di 30 minuti con il dipartimento della Trasformazione digitale», che la premier Giorgia Meloni ha affidato al suo fedelissimo, il sottosegretario all’innovazione Alessio Butti.

Uffici che decidono appalti e legislazione del settore strategico di molte delle aziende che partecipano da due anni al Comolake. Patrocinato proprio dal dipartimento di Butti, che a Como vive da sempre.

L’operazione è certificata dalla brochure d’invito all’evento confezionata da Micromegas comunicazione, società romana organizzatrice della manifestazione in calendario dal 14 al 17 ottobre 2025, nella cornice di Villa Erba a Cernobbio, sul lago di Como, feudo elettorale di Butti. La terza edizione, che si intitolerà Digital innovation forum, parte con il traino del successo dello scorso anno.

La promessa di incontro

Quest’anno l’obiettivo è crescere ancora con un parterre di ospiti ancora più importante. Serve tuttavia un ulteriore potenziamento della partecipazione. L’offerta deve essere appetibile per le società intenzionate a fare da sponsor. Secondo quanto si legge nel programma, ottenuto da Domani, alla fine dei panel di venerdì 17 ottobre i partner (definizione edulcorata data agli sponsor) possono avere i rendez vous con gli uomini di Butti.

Il testo, etichettato come provvisorio, intanto è stato inviato via email agli addetti ai lavori: lo hanno ricevuto centinaia di aziende italiane e internazionali.

Non solo. Il pacchetto lobbistico offre pure l’occasione di incontrare i rappresentanti di enti locali, inclusi «assessori e dirigenti regionali», intenzionati ad aderire, per affrontare tematiche su diversi settori, sempre connessi al digitale. Politici dunque che possono in teoria comprare i prodotti delle aziende.

Il tariffario di Micromegas per Comolake 2025
Il tariffario di Micromegas per Comolake 2025

La prenotazione degli incontri one-to-one può essere addirittura fatta attraverso un’app, creata ad hoc, da scaricare sugli smartphone. Per diventare sponsor sono previsti tre distinti pacchetti: con 20mila euro si diventa official partner, ma senza avere accesso ai tavoli con le istituzioni.

Con 30mila viene invece riconosciuto il titolo di premium partner e con 60mila arriva il titolo di main partner. Più alto è l’esborso, insomma, maggiori sono i servizi garantiti. Perché solo premium (30mila euro) e main partner (60mila) possono ottenere il supporto per gli incontri one-to-one.

Correzione di forma

Contattato da Domani, il fondatore e attuale presidente di Micromegas, Erminio Fragassa, annuncia una riformulazione del testo: «C’è stato un errore, il mercato ci chiedeva insistentemente le date e abbiamo agito con troppa fretta. Ma abbiamo già cambiato».

Solo che la nuova dicitura non smentisce nei fatti il ruolo degli enti pubblici: «La definizione corretta sarà “Incontro della durata di trenta minuti con consulenti e tecnici delle istituzioni, esperti di trasformazione digitale”», spiega Fragassa.

Dunque non ci sarà un confronto diretto con il sottosegretario, come si lasciava intendere nella prima versione. Ma non è affatto escluso che le società del settore possano parlare con componenti degli staff governativi.

Il programma per gli incontri con le istituzioni
Il programma per gli incontri con le istituzioni

L’obiettivo alla base, come confermato dagli organizzatori, è quello di creare un link tra istituzioni e professionisti.

Dal dipartimento della Trasformazione digitale confermano la presenza all’evento di Cernobbio: «Potrebbe esserci un nostro stand e la partecipazione dei relatori ad alcuni panel, perché gli esperti sono quelli presenti nelle istituzioni».

Lo staff di Butti, contattato da Domani, minimizza lo scandalo: «Non abbiamo alcun tipo di ruolo nell’organizzazione dell’evento. Probabilmente il dipartimento darà il patrocinio come tanti altri enti e ministeri. È già avvenuto lo scorso anno».

Nessun riferimento alla singolare dicitura degli incontri annunciati dalla brochure di Micromegas per Comolake 2025. Eppure quella formula ha lasciato pensare alla possibilità di accedere direttamente al privilegio di un tavolo di confronto con il dipartimento.

Mattatore Butti

Il Comolake è un appuntamento centrale nell’agenda di Butti, che gioca in casa in tutti i sensi: comasco di nascita, ha sempre avuto la roccaforte elettorale in Lombardia, trampolino di lancio per le varie elezioni in parlamento. Da fedelissimo della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo la vittoria alle politiche ha ottenuto la poltrona di sottosegretario alla trasformazione digitale.

Nell’ultima edizione della kermesse, la sua figura è stata centrale, come testimonia la gallery fotografica dell’evento targato 2024. Non solo: per pubblicizzare l’appuntamento la foto di Butti appare più volte nel depliant promozionale: difficile pensare che Butti e i suoi uomini, che hanno già presenziato l’evento di Micromegas, non avessero contezza del contenuto e della proposta economica.

Certo, l’anno scorso c’è stata la partecipazione di mezzo governo: dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, al ministro dello Sport, Andrea Abodi, passando per Francesco Lollobrigida (Agricoltura) e Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente). Ma Butti è stato il mattatore, tanto che gli è stato riservato l’intervento di chiusura dei lavori. Il patrocinio del suo dipartimento era infatti quello piùevidente.

Numeri in crescita

Del resto l’ideatore di Comolake è stato Raffaele Barberio (a lungo direttore del giornale online specializzato sul digitale Key4biz), diventato consigliere principe di Butti a 80mila euro l’anno, prima di una brusca interruzione del rapporto. La storia è iniziata nel 2023, quando Barberio ha strutturato il primo Comolake attraverso la società Now Italia, con sede ad Ancona legata a doppio filo a Supercom srl, editrice di Key4biz, anch’essa con sede nella città marchigiana. L’anno successivo è partita la collaborazione con Micromegas, ma sempre con Barberio a fare inizialmente da regista.

Ma quanto frutta l’evento agli organizzatori così stimati da Butti? Una fortuna: gli introiti hanno raggiunto circa 2 milioni e mezzo di euro a fronte di spese di un milione e 600mila euro, migliorando del 150 per cento il milione di euro incassato nella prima edizione datata 2023, che comunque aveva chiuso con un attivo intorno al mezzo milione di euro.

«Abbiamo ereditato un format e abbiamo implementato la parte espositiva che non c’era nella prima edizione. La nostra esperienza, che inizia dal 1984, ci ha indotto a ipotizzare che un’area del genere potesse essere interessante per dei soggetti di un certo profilo», racconta ancora Fragassa, il nuovo deus ex machina di Comolake.

Da qui il passo al coinvolgimento delle istituzioni per ingolosire le aziende. E l’idea del chi più paga meglio alloggia. Il problema ora è tutto politico: Meloni sa che il sottosegretario è stato e sarà protagonista di un evento che letteralmente vende gli incontri con i decisori di Palazzo Chigi?