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19 Aprile 2025Disposti sette Daspo urbani e quattro divieti di ritorno, continuano le indagini
Aldo Tani
Siena Un presidio fisso durante il giorno e volanti in continuo movimento la sera. Attente a sorvegliare le zone che nei giorni scorsi sono state oggetto di risse. La sicurezza di Siena adesso passa a un controllo capillare del territorio. Compito che ora vede in campo anche gli uomini del reparto prevenzione crimine arrivati da Firenze.
Son arrivati, inoltre, alcuni provvedimenti presi dal questore Ugo Angeloni, che incontrando sindaco e dirigenti di contrada, si era impegnato in prima persona a offrire alla città sicurezza. Da via del Castoro sono perciò state emesse undici misure di prevenzione nei confronti di alcune persone identificate recentemente. Cinque di loro sono minorenni. Per quattro soggetti, tutti maggiorenni, Angeloni ha previsto il divieto di ritorno a Siena per quattro anni. Agli altri è stato vietato l’accesso agli esercizi pubblici o ai locali di pubblico intrattenimento cittadini per tre anni.
Il questore ha voluto anche che i destinatari della direttiva non possano stazionare nelle immediate vicinanze di negozi o locali per la stessa durata. Il massimo consentito dal Daspo urbano. «Entrambi i provvedimenti hanno un valore importantissimo, perché nel caso di violazione hanno entrambi delle conseguenze di natura penale, saranno in grado di poter evitare che di ripetersi di simili episodi», ha sottolineato il questore, che poi ha ribadito che la prevenzione passa sia «dal pattugliamento mirato, con le forze di polizia che si avvalgono dei militari e della polizia locale» e «soprattutto dall’emanazione di determinate misure». Interessati da queste ordinanze sono i luoghi teatro degli scontri. In particolare, i giardini della Lizza e la Fortezza Medicea, più piazza Matteotti, piazza Gramsci e via Pianigiani. Luoghi battuti anche dagli agenti della municipale, che durante un controllo hanno intercettato oltre trenta grammi di droga nascosta nei bastioni della Fortezza. Più della sostanza stupefacente desta preoccupazione il ritrovamento di oggetti che sarebbero potute essere trasformate in armi rudimentali. Nello specifico un bastone di bambù e un palo di ferro. Attrezzi molto simili a quelli immortalati in una foto girata nei giorni successivi ai disordini, dove si vedono persone armate aggirarsi dentro la Fortezza. E anche dai testimoni della rissa di una settimana fa era stata riferita la presenza di mazze.
Nonostante l’emissione dei provvedimenti, disposti per turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica, prosegue perciò il lavoro degli inquirenti, con la Squadra mobile che prosegue le indagini per accertare e responsabilità penali delle persone coinvolte. Attività che risulta ancora più preziosa in questo periodo, considerato che la città, complici le festività pasquali più i ponti del 25 aprile e 1 maggio, sarà meta di un flusso turistico importante.
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