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5 Maggio 2025Il sistema bancario italiano sta vivendo un momento di grandi cambiamenti. Le principali banche del Paese si muovono per fondersi, crescere e rafforzarsi. Mediobanca ha fatto un’offerta per acquistare Banca Generali, una mossa che cambierebbe profondamente la sua identità, portandola a uscire dal capitale di Generali, di cui oggi è il primo azionista. L’obiettivo è diventare più forte nella gestione del risparmio, un settore sempre più centrale per le banche.
L’operazione sarà valutata dal consiglio di amministrazione di Generali, ma tra gli azionisti ci sono opinioni diverse. Alcuni, come Delfin (che possiede anche una quota di Mediobanca), hanno espresso perplessità sui tempi e sui benefici dell’operazione.
Intanto Mps, tornata in salute dopo anni difficili e con il sostegno del governo, vuole comprare Mediobanca. Se ci riuscisse, nascerebbe un nuovo grande gruppo bancario italiano, in grado di unire il lavoro tradizionale con le attività più specializzate come gli investimenti e la gestione dei patrimoni. Ma l’offerta di Mediobanca su Banca Generali potrebbe rendere più difficile, o più costosa, l’operazione di Mps.
Anche Unicredit è in partita, con un’offerta su Banco BPM. Ma per ora l’operazione fatica a partire: l’offerta non è considerata vantaggiosa dagli azionisti di BPM e ci sono ostacoli da parte del governo, che con la norma del “Golden Power” può intervenire per proteggere interessi strategici. Decisivo sarà anche il ruolo di Crédit Agricole, che possiede quasi il 20% di Banco BPM e ha accordi commerciali in corso.
In tutto questo, Intesa Sanpaolo – la banca più grande del Paese – osserva e valuta le prossime mosse. Potrebbe anche decidere di espandersi all’estero, oppure entrare in partita in Italia se lo scenario lo richiederà.
Questi movimenti sono spinti da un contesto nuovo: i tassi d’interesse stanno scendendo e le banche guadagnano meno dai prestiti. Per questo cercano nuove fonti di reddito, soprattutto nella gestione del risparmio. In gioco ci sono operazioni per oltre 95 miliardi di euro. Il risultato sarà una nuova mappa del potere bancario in Italia, destinata a durare negli anni a venire.