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Trump-Putin: nessuna svolta sull’Ucraina
Dopo una telefonata con Vladimir Putin, Donald Trump ha dichiarato di essere “non felice” e di non aver ottenuto alcun progresso nella ricerca di una soluzione al conflitto in Ucraina. Il presidente russo ha confermato che Mosca non rinuncerà ai suoi obiettivi militari. Intanto proseguono i bombardamenti: Kiev è stata attaccata con droni e missili, mentre a Odessa un attacco con un missile Iskander ha colpito il porto, provocando la morte di due persone e il ferimento di membri dell’equipaggio di una nave straniera. Il vice comandante della Marina russa è stato ucciso in un attacco vicino al confine ucraino, confermando l’alta intensità del conflitto.
L’Europa con Kiev
“La nostra famiglia europea non sarebbe completa senza l’Ucraina”, ha dichiarato la premier danese Mette Frederiksen, che si è detta pronta a sostenere attivamente il percorso di adesione all’Unione Europea da parte di Kiev. Un segnale politico forte, che però rischia di acuire ulteriormente le tensioni con Mosca.
Gaza: escalation militare, ambizioni diplomatiche
Trump cerca un risultato personale sul piano internazionale tentando di mediare un accordo tra Israele e Gaza in occasione della visita di Netanyahu. Ma la situazione si aggrava: secondo fonti di Hamas, almeno 94 persone sono state uccise in seguito a bombardamenti e sparatorie israeliane. Parallelamente, gli Stati Uniti stanno facilitando colloqui tra Israele e Siria per disinnescare il conflitto lungo il confine nord.
Il riconoscimento ai talebani apre un nuovo fronte geopolitico
La Russia è diventata il primo Paese al mondo a riconoscere ufficialmente il governo talebano in Afghanistan. Una decisione che ridefinisce gli equilibri regionali e segna una chiara presa di distanza dalle posizioni occidentali.
Trump tra potere e polemiche
Negli Stati Uniti, Trump ottiene un successo politico con l’approvazione del suo “megabill” alla Camera, definito “grande e bellissimo”, ma è al centro di forti critiche per la politica migratoria: in un’intervista esclusiva alla CNN, il cardinale Robert McElroy ha definito “moralmente ripugnanti” le deportazioni forzate degli immigrati. Sul fronte economico, però, il governo può vantare numeri positivi: 147.000 nuovi posti di lavoro sono stati creati nel mese di giugno, superando le attese degli analisti.
ONU, NATO e il doppio volto della governance globale
Nel giro di pochi giorni si sono svolti due vertici emblematici: uno della NATO all’Aia, con impegni crescenti sulle spese militari, e uno dell’ONU a Siviglia, focalizzato sul rilancio della cooperazione internazionale. Due mondi paralleli, che raccontano di un ordine globale frammentato, dove la difesa armata e la solidarietà faticano a trovare un equilibrio.
Multinazionali sotto accusa per i rapporti con Israele
L’esperta ONU Francesca Albanese ha pubblicamente chiesto a numerose multinazionali di interrompere i rapporti economici con Israele, sostenendo che potrebbero essere considerate complici di crimini di guerra commessi a Gaza e nei territori occupati della Cisgiordania. Una presa di posizione destinata a far discutere.