
Notizie nazionali e internazionali. 24 settembre 2025
24 Settembre 2025
Una mossa calcolata che rischia di restare solo propaganda
24 Settembre 2025
Donald Trump non ha mai nascosto la sua ostilità verso le Nazioni Unite, ma il discorso tenuto all’Assemblea generale per l’ottantesimo anniversario dell’Organizzazione segna un punto di svolta. Non è stata una semplice polemica, ma una dichiarazione di guerra al sistema multilaterale nato nel dopoguerra.
Per quasi un’ora Trump ha messo sotto accusa l’ONU, accusandola di essere inefficace, di scrivere soltanto lettere mentre i conflitti si moltiplicano, e di favorire le migrazioni che a suo dire minacciano l’Occidente. Ha contrapposto il suo ruolo di leader “capace di fermare le guerre” e di proteggere l’America con dazi e politiche dure all’immobilismo delle istituzioni globali, presentandosi come l’unico in grado di salvare il mondo dal caos.
L’Europa è stata il bersaglio privilegiato: le sue politiche di accoglienza e di transizione ecologica sono state definite un esperimento fallito che porterà i Paesi “all’inferno”. Un attacco diretto alle fondamenta del progetto europeo, utile a Trump per rafforzare la sua narrativa di leader forte contro l’élite globalista.
Colpisce la sua doppiezza: dopo aver demolito l’ONU davanti a tutto il mondo, ha rassicurato il segretario generale António Guterres che gli Stati Uniti sostengono l’Organizzazione “al cento per cento”. Una mossa che suona più come un avvertimento: Washington resta al tavolo, ma detta le regole.
Molte affermazioni di Trump sono state smentite da analisi indipendenti, in particolare quelle sul clima e sulle migrazioni, e persino i presunti malfunzionamenti tecnici durante il discorso sono stati attribuiti dai responsabili ONU alla stessa delegazione statunitense.
Quello che resta è l’immagine di un presidente che usa il palcoscenico delle Nazioni Unite non per cercare soluzioni comuni, ma per delegittimare il multilateralismo e sostituirlo con una logica di forza. Non una passerella elettorale, ma un manifesto geopolitico: il segnale che gli Stati Uniti di Trump vogliono un mondo meno regolato, dove la cooperazione internazionale cede il passo allo scontro tra potenze.