SIENA – È iniziato il restauro del ciclo della Tebaide al Santa Maria della Scala di Siena, una delle più importanti scoperte pittoriche senesi degli ultimi vent’anni.
Il restauro degli affreschi e della scala con progetto approvato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo, cui spetta la vigilanza sull’esecuzione delle opere
Salvo imprevisti, gli interventi saranno completati entro un anno, alla fine della primavera del 2024.
Un capolavoro dell’arte senese
Tra il 1999 e il 2000 durante i lavori di ristrutturazione funzionale e di restauro dello Spedale per destinarlo a centro museale, su progetto dell’architetto Guido Canali, sono stati rinvenuti casualmente sulle pareti e sulla volta di questo ambiente eccezionali affreschi a monocromo.
I dipinti murali, databili ai primi anni quaranta del Trecento, prima della grande peste del 1348, sono stati attribuiti dallo studioso Alessandro Bagnoli a Lippo Vanni.
Sono realizzati a prevalente terra rossa e gialla, distribuiti su tre registri con storie di vita dei primi Padri della Chiesa, un tema celebrativo del mondo eremitico di consolidata tradizione figurativa medievale.
Il precedente più celebre è la Tebaide dipinta nel Camposanto di Pisa da Buonamico Buffalmacco, del 1336 circa.
Nel ciclo senese sono rappresentate le attività lavorative nei campi, dall’aratura alla mietitura, dalla cura dell’orto fino ai momenti di preghiera e di meditazione, ma anche le opere di carità, come il seppellimento dei morti, assistenza agli ammalati. Vengono rappresentate perfino le tentazioni fino agli episodi dedicati a importanti santi eremiti come San Paolo, Sant’Antonio abate, San Girolamo e la penitente Santa Maria egiziaca.
Questi ultimi affreschi, collocati nella volta e nelle pareti del vano al di là della scalinata, sono i dipinti più degradati e frammentari.
L’intervento di restauro degli affreschi
Il restauro degli affreschi è stato affidato a Massimo Gavazzi, con la collaborazione di Luca Bellaccini. La direzione dei lavori all’architetto Alessandro Bagnoli, la direzione artistica alla storica dell’arte Laura Martini.
Per coadiuvare l’attività di ricerca e restauro è stata costituita una commissione scientifica della quale fanno parte tre docenti del Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell’Università degli studi di Siena, Alessandro Bagnoli, Fabio Gabbrielli, Michele Pellegrini.
Le recenti scoperte e il restauro di questo capolavoro dell’arte senese danno il via anche a una nuova fase di studi, che consentirà di far luce sul programma iconografico, sulla funzione originaria del vano affrescato e sulla sua committenza, aggiungendo nuovi capitoli alla già ricchissima e complessa storia del Santa Maria della Scala.