La religione del Dio che si è fatto Uomo s’è incontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio
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17 Febbraio 2024La formazione
Come per molti altri esponenti della Democrazia Cristiana, la formazione culturale di Aldo Moro risente molto della sua provenienza dal mondo cattolico, in particolare dalla sua attiva partecipazione all’associazionismo cattolico. Fu presidente nazionale della FUCI (Federazione universitaria cattolica italiana) dal 1939 al 1942, anche per l’intervento dell’allora assistente Giovan Battista Montini, eletto Papa nel 1963 con il nome di Paolo VI. Era nota la loro amicizia. Molta risonanza ebbe, durante la prigionia di Moro nel covo dei brigatisti, il suo accorato appello agli “uomini delle Brigate Rosse”.
Conseguita la maturità classica al Liceo Archita di Taranto, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari. Al termine di un brillante percorso di studi, conseguì la laurea il 13 novembre 1938 con una tesi su La capacità giuridica penale, sotto la guida del professor Biagio Petrocelli. All’età di appena trentacinque anni era già professore ordinario di Diritto penale, prima all’Università di Bari e successivamente alla Sapienza di Roma.
Nella formazione di Aldo Moro, intesa nel suo insieme come formazione umana, culturale e morale, un’importanza fondamentale riveste però, come abbiamo detto, la sua partecipazione all’associazionismo cattolico. Da studente universitario partecipò attivamente ai circoli della FUCI, e dopo la laurea alle varie iniziative del Movimento Laureati di Azione Cattolica. Si trovò, come molti altri cattolici del tempo, a fare i conti con il fascismo, con la sua ideologia totalizzante, incompatibile con la libertà della coscienza, che aveva imparato a considerare un inalienabile diritto umano.
In questo percorso di formazione, che procedeva parallelo a quello scientifico, un ruolo fondamentale lo rivestì Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI, che ebbe un’influenza negli ambienti della FUCI e dei Laureati cattolici. Pur senza arrivare a posizioni di aperta opposizione al regime fascista, nei vari circoli cattolici frequentati da Aldo Moro si respirava un clima culturale diverso, che si ispirava al personalismo di Jacques Maritain e Emmanuel Mounier. Soprattutto il concetto maritainiano di “umanesimo integrale” divenne per Moro una linea guida anche per la sua futura azione politica. Maritain divenne il punto di riferimento culturale di un tomismo, che rappresentava la cultura ufficiale della Chiesa anche in campo sociale e politico, in grado di fare i conti con la modernità, superando le chiusure di un certo tomismo antimoderno. Fondamentale, in questo quadro, l’idea che l’uomo è parte della comunità politica, ma non secondo tutto se stesso, avendo anche una vocazione che va oltre la storia.