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30 Aprile 2025
Occupati ma poveri: la nuova normalità italiana
1 Maggio 2025Il risiko bancario italiano accelera, coinvolgendo Banco Bpm, Unicredit, Mediobanca, Banca Generali e Mps, in uno scenario in continua evoluzione dove crescono il peso e l’influenza di attori come Delfin, Crédit Agricole e Unipol. Durante l’assemblea dei soci, Banco Bpm ha respinto l’offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit, definendola inadeguata sotto il profilo finanziario, poco trasparente e priva di un piano industriale condiviso. L’amministratore delegato Giuseppe Castagna ha denunciato uno squilibrio a favore degli azionisti Unicredit, evidenziando anche i rischi legati alla presenza del gruppo in Russia. Ha poi ribadito la centralità strategica di Anima Holding, sostenendo che la gestione del risparmio debba restare saldamente in mani italiane.
Nel frattempo, Mediobanca ha presentato un’offerta da 6,3 miliardi per l’acquisizione di Banca Generali, cedendo in cambio la propria quota del 13,1% in Generali. L’operazione ha ricevuto l’approvazione di Delfin, primo azionista di Mediobanca, che ha espresso apprezzamento per il cambio di passo nella governance e nella strategia industriale dell’istituto. L’offerta è stata interpretata come un’operazione industriale, non ostile, orientata a rafforzare il polo italiano del risparmio gestito e a semplificare la struttura societaria.
Resta invece incerta l’ipotesi di una possibile OPS da parte di Mps su Mediobanca, ritenuta difficile da realizzare per le profonde differenze tra i due modelli di business, in particolare per quanto riguarda la rete di consulenti finanziari di Banca Generali, fortemente legata al prestigio del marchio. Qualora Unicredit rinunciasse all’operazione su Banco Bpm, potrebbe riemergere lo scenario di un terzo polo bancario italiano nato dalla fusione tra Mps e Banco Bpm, un’ipotesi guardata con favore da ambienti governativi per rafforzare la presenza nazionale nel settore.
Nel frattempo, Crédit Agricole, azionista di Banco Bpm con il 19%, non ha ancora reso nota la propria posizione sull’offerta di Unicredit. Intanto, Unipol, già presente nel capitale di Bper, sembra rafforzare la propria influenza nella Banca Popolare di Sondrio, contribuendo al rinnovo del consiglio di amministrazione. Il futuro della finanza italiana si giocherà su più fronti, tra operazioni di mercato, alleanze strategiche e scelte politiche, con un obiettivo prioritario: creare valore per gli azionisti rafforzando nel contempo il controllo nazionale sulle principali infrastrutture finanziarie.