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di Paolo Valentino
Nel 2013, al culmine di una campagna populista che agitava lo spettro dell’oro sparito, la Bundesbank decise di iniziare il rimpatrio a Francoforte di tutti i suoi lingotti conservati nei caveaux della Banca di Francia e di parte di quelli depositati presso la Federal Reserve a New York. L’operazione si concluse nel 2017. Tenere parte delle riserve auree al sicuro all’estero, soprattutto negli Usa, usava durante la Guerra Fredda, nella prospettiva di un’invasione sovietica. Ma l’avvento di Donald Trump, con il suo assalto distruttivo ai legami transatlantici, i dazi che rischiano di devastare l’industria tedesca, non ultimo l’appoggio del suo «picciotto» Elon Musk e del vicepresidente Vance a un partito accusato di violazione della Costituzione, ripropongono in modo drammatico il problema dell’oro del Reno ancora custodito in America. Che non è poco: il 37% di tutte le riserve auree tedesche, pari a 1.236 tonnellate, per un valore di 113 miliardi di euro. «Riportate l’oro a casa», chiede Michael Jäger della Federazione europea dei contribuenti, secondo cui «in questa fase di cambiamenti radicali dei rapporti di potere nel mondo, governo e Bundesbank devono agire rapidamente». La sua richiesta minima: una verifica fisica dei lingotti, anche perché sia Trump sia Musk hanno addirittura espresso il dubbio che a Fort Knox, nel Kentucky, sia effettivamente custodito tutto l’oro degli Usa. Anche la politica si agita. Il deputato della Cdu, Marco Wanderwitz, che già da anni chiede controlli regolari, dice a Bild che la questione assume nuova attualità. Mentre Markus Ferber, già europarlamentare Csu, chiede che funzionari della Bundesbank si rechino periodicamente a New York a «contare di persona i lingotti». La Bundesbank cerca di calmare le acque: «Ho piena fiducia nei miei colleghi della Fed», dice il presidente Joachim Nagel. Ma il problema esiste. Come nel celebre film di James Bond, l’oro conservato negli Usa è a rischio. Solo che questa volta, nella parte di Goldfinger ci potrebbe essere Donald Trump.