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L’incontro “Verso una rete europea contro le pandemie”, ospitato nel Palazzo Pubblico di Siena, segna l’avvio del Biotecnopolo, progetto pensato per fare della città un centro di riferimento nella prevenzione e gestione delle pandemie. Alla presenza dei vertici della Fondazione e di rappresentanti del governo, l’iniziativa ha riportato il tema al centro del dibattito. Ma restano diverse criticità da affrontare.
Innanzitutto, la governance del progetto è ancora incerta: il Biotecnopolo ha già cambiato dirigenti e statuto prima di entrare pienamente in funzione. Questo alimenta dubbi sulla chiarezza degli indirizzi e sulla trasparenza delle decisioni.
Un punto significativo è l’uscita della Fondazione TLS dal gruppo dei fondatori. TLS, pur avendo una presenza storica nel settore delle scienze della vita, non ha mai rappresentato davvero il territorio, limitandosi a un ruolo tecnico. Oggi, con i soli ministeri alla guida del progetto, Siena si ritrova senza alcun soggetto locale all’interno della governance. In questo quadro, riaprire la discussione su un coinvolgimento diretto del Comune appare sempre più necessario.
Anche il Centro antipandemico nazionale, elemento chiave del progetto, è ancora in una fase indefinita: non se ne conoscono né la sede, né i tempi, né le funzioni operative. Allo stesso modo, le risorse economiche disponibili appaiono inferiori a quelle annunciate inizialmente, e manca un piano chiaro di utilizzo.
Il contributo scientifico di Rino Rappuoli, figura autorevole nel campo dei vaccini e direttore scientifico della Fondazione, è certamente rilevante. Ma da solo non basta a garantire un radicamento locale del progetto. Serve una struttura che permetta un vero coinvolgimento della città, delle università e delle imprese.
Siena ha bisogno di sapere se il Biotecnopolo rappresenterà davvero una possibilità di rilancio. Per ora, al di là degli annunci, manca un disegno strategico che tenga insieme ricerca, sviluppo, lavoro e territorio. È fondamentale che questo primo passo non resti isolato, ma sia seguito da scelte strutturate, partecipate e lungimiranti.