Lettere di soldati
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20 Dicembre 2022di Pierluigi Piccini
La fruizione di un patrimonio culturale è la ragion d’essere della tutela.
Di solito si conserva e si valorizza un bene pubblico perché ci sia godimento e fruizione pubblica. In questo caso iniziative come l’apertura del cantiere del Buongoverno assumono valore di servizio pubblico, altrimenti restano operazioni di promozione prevalentemente commerciale.
Per l’appunto il progetto di ripulitura e di manutenzione conservativa dell’affresco del Lorenzetti – faceva sapere il Comune di Siena – voleva essere “educativo e divulgativo”. L’intento era questo.
Dalle prime dichiarazioni pubbliche, era l’aprile scorso, si leggeva che il cantiere sarebbe stato “aperto al pubblico da ottobre del 2022, con una serie di visite guidate con le quali i restauratori” avrebbero illustrato “il progetto e le strategie messe a punto per la salvaguardia dello straordinario ciclo pittorico, capolavoro della pittura gotica senese”
Dal sito del comune emergeva infatti che in autunno sarebbero state “prenotabili le visite guidate, in cui i restauratori all’opera” avrebbero spiegato “direttamente ai cittadini il progetto conservativo applicato agli affreschi”
In realtà risulta che per una cifra di 15 euro di ingresso a persona, (prezzo scontato per residenti che hanno sempre avuto accesso gratuito al museo) i gruppi di visitatori prenotati vengano accompagnati da guide che in trenta minuti, illustrano storia e forniscono cenni sulla ripulitura in corso.
Dunque il prezzo d’ingresso al cantiere lo spenderebbero sia i residenti, sia gli studenti e i docenti delle scuole senesi. Quale sarebbe dunque il vantaggio d’aver contribuito con il bilancio comunale alla conservazione del proprio patrimonio? Quale sarebbe la vocazione “comunitaria” ed identitaria dichiarata negli obiettivi di Assessore e Sindaco?
Tralasciando il fatto che non sembrano essere contemplati laboratori specifici per le scuole in visita e a questo proposito sarebbe stato utile e necessario la presenza di una componente storica e artistica che risulta essere assente nell’equipe tecnica. Gli studenti e i cittadini senesi rappresentano una particolare tipologia di pubblico con aspettative e bisogni differenti che risulta sorprendente il fatto che ci sia stata così poca attenzione nei loro riguardi.
Prendiamo, ad esempio, una normale uscita didattica di una classe di 26 alunni, divisi in tre turni di 30 minuti; per un’ ora e mezza di visita totale, le famiglie dovrebbero corrispondere una cifra pari a 390 Euro. Per essere realmente il Comune una istituzione culturale attiva nella diffusione della conoscenza bisognerebbe che mantenesse la gratuità per i ragazzi e per le scuole della città.
La povertà culturale e formativa, così come la lotta alla dispersione scolastica, si combattono anche superando gli ostacoli socio economici per accedere alla cultura. Un museo civico che si rispetti deve essere sempre aperto gratuitamente innanzitutto alle nuove generazioni e ai residenti non privilegiando nei fatti il turismo intensivo.