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Le istituzioni del territorio “Vertenza Beko prosegue”
22 Febbraio 2025Pierluigi Piccini
Ieri ho partecipato, in rappresentanza del Comune di Piancastagnaio, alla riunione del tavolo sulla crisi della Beko, su invito della Presidente della Provincia. L’incontro ha messo in evidenza una forte unità di intenti tra le istituzioni e i rappresentanti dei lavoratori, in vista dell’appuntamento di lunedì al Ministero del Lavoro.
Sono emersi due nodi cruciali che ostacolano la trattativa e impediscono una soluzione concreta alla crisi. Il primo riguarda il presunto problema legato all’acquisto dell’immobile a livello locale, un tema che sembra pretestuoso, considerando che la Beko ha già deciso di lasciare Siena. Il secondo, strettamente connesso al primo, è la totale assenza di una strategia industriale alternativa all’azienda turca.
Tutti i rappresentanti istituzionali presenti hanno manifestato la loro disponibilità a individuare una soluzione, dimostrando che la questione immobiliare non è un vero ostacolo, se non per chi la usa per distogliere l’attenzione dal problema reale. Nelle numerose vertenze viste in passato, raramente la soluzione è partita dalla gestione degli immobili: questa può essere una variabile, ma senza un piano industriale – che il Governo, fino ad ora, non ha presentato – la questione perde rilevanza. Il rischio, infatti, è che si tratti di una manovra politica per nascondere la non risoluzione della crisi aziendale.
La proposta legata all’immobile, avanzata dal Governo, avrebbe dovuto essere respinta immediatamente e sostituita da un confronto sulle vere priorità: quali risorse e tempi può garantire la Beko per la transizione? E soprattutto, quale progetto industriale credibile può subentrare? Riproporre a livello locale un’indicazione governativa inefficace ha solo distolto energie e risorse dalla ricerca di soluzioni concrete. Chi ha alimentato questa distrazione se ne assumerà la responsabilità.
Beko ha ormai chiarito la sua intenzione di abbandonare il territorio. Ora è fondamentale capire chi possa intervenire per individuare soggetti industriali disposti a rilanciare il settore a Siena.
In primis, il Governo deve prendersi la responsabilità di individuare una soluzione, anche in collaborazione con il Monte dei Paschi, che in passato ha svolto un ruolo determinante in molte vertenze, esercitando la sua influenza in modo discreto. Sebbene oggi il suo legame con Siena si sia affievolito, il Ministero dell’Economia detiene ancora l’11% del pacchetto azionario. Questa presenza potrebbe risultare decisiva per sostenere un piano di rilancio. La finanza gioca un ruolo chiave, e un segnale di vicinanza al territorio da parte del Monte sarebbe più che auspicabile, soprattutto ora che le sue strategie sembrano orientate sempre più a Milano. Siamo poi sicuri che tutto il settore metalmeccanico in Italia sia in crisi?
In ogni caso, la volontà di proseguire nella vertenza è condivisa da tutti i presenti, che la faranno valere nelle sedi opportune.