
Beni culturali, oltre la mala valorizzazione
11 Maggio 2025
Cultura in città: il rischio dell’elenco senza strategia
11 Maggio 2025Cultura a Siena: ora servono visione e strategia
Le recenti dichiarazioni del sindaco Nicoletta Fabio, incentrate su musei, mostre, restauri e spazi da riaprire, offrono l’occasione per riflettere sullo stato della cultura a Siena. Tuttavia, l’elenco di iniziative rischia di restare un insieme disordinato di buone intenzioni se non sostenuto da una visione chiara, da una strategia coerente e da una vera politica culturale.
Conservare e valorizzare il patrimonio è un dovere, ma è anche il minimo sindacale per una città come Siena. La cultura non si misura con inaugurazioni o bandi episodici: significa produrre, innovare, generare valore, formare, connettere e trasformare. Serve una politica che entri nei processi sociali, economici ed educativi, che consideri la cultura non solo come oggetto da mostrare, ma come campo da coltivare con progetti a lungo termine, reti solide e strumenti accessibili.
Nelle parole del sindaco questa visione manca. Si annunciano mostre e bandi, ma senza infrastrutture di supporto rischiano di restare simbolici. Il bando per i giovani artisti, ad esempio, è isolato e privo di un sistema di accompagnamento e connessione. Anche la mostra di Jacob Hashimoto, presentata come esempio della “filosofia” culturale dell’amministrazione, riflette un approccio rassicurante e decorativo, privo di vero confronto con il presente artistico e del coraggio di sperimentare (come è accaduto al progetto, “assistere il buio”).
Colpisce inoltre l’assenza totale di riferimenti al digitale: nessuna parola su mediazione multilingue, realtà aumentata o piattaforme online. In un’epoca in cui il digitale è parte dell’esperienza culturale, questa mancanza è sintomatica di una visione conservatrice, in cui il contemporaneo è accettato solo se non disturba.
La cultura appare così ridotta a strumento di promozione turistica, più utile ad aggiornare il depliant (cfr. l’ultimo dell’assessore al turismo Vanna Giunti https://www.facebook.com/ComunediSienaOfficial/videos/4182231465393174/?mibextid=rS40aB7S9Ucbxw6v) che a coinvolgere la cittadinanza. Ma una cultura senza legami con la formazione, il lavoro, la progettazione e la vita quotidiana perde forza, smette di essere motore di sviluppo e futuro.
Siena ha una storia importante, ma non può viverne di rendita. Deve investire in competenze, aprirsi ai linguaggi del presente, creare lavoro qualificato, dialogare con l’Europa e con i giovani. Deve tornare a pensare la cultura come politica pubblica, come bene comune e come diritto.
Finché continueremo a elencare invece che costruire, a restaurare senza innovare, a celebrare senza formare, Siena non avrà una vera strategia culturale. E senza strategia culturale, una città lentamente si spegne.
(p.p.)