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19 Dicembre 2022Lo scandalo e il destino
19 Dicembre 2022
di Marco Gasperetti
Itinerario nel senese alla scoperta di musei e borghi storici. É l’identità di un territorio che vive di continue rivelazioni
C’è un brivido atavico che attraversa il corpo e l’anima del visitatore di quei borghi, di quei paesaggi e di quelle città antiche. E somiglia, si racconta, alla sublime sensazione che accarezza gli archeologi quando scavando nella terra traggono come levatrici i tesori delle civiltà sepolte. Proprio come accaduto pochi giorni fa tra i fanghi bollenti di San Casciano dei Bagni.
Già, perché Siena e il suo territorio sono da sempre una miniera di tesori. Si scava continuamente e non solo nella terra, ma nella storia, nel Dna e persino nella mente. Quella più profonda, ancestrale, misteriosa. In Toscana c’è una civiltà sepolta, quella degli Etruschi, che non è solo oggetto di desiderio di archeologi e storici, ma metafora dell’essenza di un popolo. È una cultura, altra, eppure genitrice, capace di raccontare, dopo millenni, l’identità del singolo e della comunità.
Un viaggio nelle Terre di Siena, prendendo spunto dai ritrovamenti recenti di San Casciano, diventa dunque un’esperienza diversa. Tra archeologia, musei, angoli nascosti e impensati, borghi straordinari nei quali la bellezza dei panorami si unisce alla magnificenza dei paesi.
Come Sarteano, comune di 4.500 abitanti dalle due anime (etrusca e medievale) che trionfa su un altopiano ai confini tra Val d’Orcia e Val di Chiana. Qui, nel centro storico, un palazzo rinascimentale ospita uno dei più prestigiosi musei civici con reperti preziosi. Impedibile una visita (il sabato su prenotazione) della Tomba della Quadriga Infernale scoperta nel 2003 nella necropoli delle Pianacce con un ciclo pittorico, in parte ancora intatto, considerato dagli esperti tra le più importanti scoperte archeologiche degli ultimi decenni.
L’eredità etrusca
È una cultura genitrice, capace di raccontare, dopo millenni, l’identità di singoli e comunità
Come sorprendenti sono i tesori custoditi nel museo di Murlo, il paese che anni fa fece parlare il mondo per le analisi del Dna dei suoi abitanti, forse il più «etrusco» della Toscana. Nelle stanze del Palazzo Vescovile si possono ammirare i reperti degli scavi di Poggio Civitate, uno degli insediamenti più importanti dell’Etruria, tra i quali il famoso Cappellone, un uomo seduto dalla barba squadrata che indossa un incredibile cappello dalle grandi dimensioni. Un’entità misteriosa diventata simbolo del borgo.
Imperdibile una tappa a Chianciano con soggiorno dalla duplice beatitudine: quella di una visita al museo e ai Canopi — tombe con ossuari antropomorfi unici al mondo, e un relax alle famose terme. Per poi correre verso Chiusi alla scoperta dell’incredibile «Labirinto di Porsenna», il leggendario reticolo di tunnel sotto la collina della città ancora oggi visitabile che avrebbe nascosto il tesoro del re etrusco ma che in realtà era un acquedotto.
Questi luoghi hanno anche il potere di ritemprare anima e corpo. D’obbligo una tappa a Montepulciano, città medievale intatta, anch’essa pervasa dalle tracce etrusche. E ancora le Crete Senesi, luoghi incantati dove calanchi, nebbioline, colli, strade bianche uniscono piccoli borghi quali Trequanda, Pienza, Buonconvento, Asciano, Monteroni d’Arbia, Pienza, Rapolano Terme. E Montalcino dove il Brunello sembra sgorgare anch’esso da un’antica e improbabile sorgente. Sapori mitici. Come del resto quelli del tartufo, un altro tesoro delle Crete con San Giovanni d’Asso superstar, dove si possono ammirare anche gli scavi etruschi di Pava.
E infine Siena. Un magnete di inesauribile attrazione, con vibrazioni dell’antica Etruria ovunque. Da non perdere il complesso di Santa Maria della Scala, l’antico ospedale della città, un capolavoro di arte e architettura che racchiude preziosi tesori dell’arte etrusca, come i corridoi tufacei con le statue funebri.