Massa, Fratelli d’Italia sfiducia il sindaco Persiani (Lega). Il primo cittadino: «La sconfitta è loro»
2 Marzo 2023Castagnini ammette di appartenere al ricciarello magico con la politica utile solo per comandare
2 Marzo 2023IL PROGETTO URBANO
- Per intervenire sulle città bisogna partire dai problemi sul tappeto: la società attuale, a partire dagli anni ’90, ha sviluppato forme di capitalismo selvaggio non più temperate dall’ideologia riformista ,che hanno portato ad una crescita non equilibrata anche nei paesi più sviluppati. Di qui un’accumulazione basata sempre più su meccanismi finanziari, potenziati nel tempo dai crescenti processi di digitalizzazione; il risultato complessivo è un incremento di ricchezza concentrato sempre di più su pochi a danno di molti. I mass- media registrano da tempo questo fenomeno come indebolimento del ceto medio. Il risultato è la crescita della forbice sociale, l’impoverimento crescente di fasce di popolazione, il cedimento progressivo dei meccanismi di welfare, la perdita del consenso politico e sociale.
- La città è il teatro privilegiato di questa perdita progressiva di un benessere collettivo che si considerava consolidato. I tentativi di riforma delle città hanno fallito ,e quindi in essa vengono enfatizzati processi sociali quali: la marginalizzazione e l’impoverimento di ampie fasce sociali; la perdita di fiducia nel potere politico , amministrativo e giudiziario; il venire meno del principio stesso di autorità scientifica; l’aumento esponenziale del disagio sociale, in particolare di quello giovanile; l’emergere di comportamenti devianti e violenti anche in fasce sociali non toccate da povertà o marginalizzazione.
- Per intervenire dunque in modo efficace è quindi necessario tener conto delle dinamiche attuali , e delle specificità dei singoli ambiti urbani.
- SIENA non è aliena da questi meccanismi, che si manifestano con la perdita del potere economico del suo territorio, con le incertezze legate alle sorti del MPS, con fenomeni crescenti d’immigrazione, con l’aumento del disagio sociale e di quello abitativo e con un evidente scollamento tra città storica e periferie, con l’assenza perdurante di scelte politiche precise e di largo respiro su temi cruciali quali sviluppo economico , istruzione, cultura, infrastrutture, l’abitare.
- A ciò si aggiunge il rapporto distorto tra Siena e il suo territorio; lo sviluppo demografico dei comuni dell’area metropolitana si è storicamente basato sull’erogazione di servizi da parte del capoluogo, ma in totale assenza di una progettualità di area vasta, oggi più che mai necessaria per rilanciare lo sviluppo economico e sociale.
- Gli obiettivi discendono da un’idea di città, e non viceversa. Chi vuole progettare innovativamente l’avvenire di una comunità non accetta o giudica passivamente il presente riferendosi al passato, ma piuttosto affronta il presente sulla base della propria idea di futuro.
- L’attuale strumento urbanistico – il Piano Operativo – è carente di un’idea di città e del suo futuro, ed è poco più di un elenco di opere pubbliche, oltre ad alcune previsioni relative alla media grande distribuzione commerciale. Elencare nell’attuale situazione non significa progettare, poiché l’etimo di progetto è proiettare in avanti, verso il futuro, un’idea di città che oggi più che mai si avverte come assente.
- Altro aspetto importante riguarda la fattibilità degli obiettivi: nell’attuale scenario è assolutamente necessario definire obiettivi che siano concretamente perseguibili nel breve-medio periodo, evitando di proporre traguardi non perseguibili.