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“La Russia ha il controllo dei negoziati di pace in Ucraina”
20 Febbraio 2025Senza l’immobile non c’è futuro
Aldo Tani
siena
Per lo stabilimento di Siena. La strada è lunga e in salita. Lo ha confermato anche l’incontro al ministero, convocato per discutere l’acquisto dello stabilimento di viale Toselli.
Come aveva anticipato il ministro Adolfo Urso nel corso della missione in Turchia, la proprietà del sito resta condizione imprescindibile per dare un futuro industriale a Siena. Il titolare del dicastero non era presente al tavolo. A fare le sue veci c’era il sottosegretario Fausta Bergamotto. Cambiano gli interpreti ma non la sostanza. Siena deve interiorizzare che Beko rappresenta ormai il passato. Non nei fatti, perché l’azienda se ne andrà solo nel 2027 (anche se la produzione si fermerà alla fine di quest’anno), ma l’unica deroga accettata dalla multinazionale non riguarda la Toscana. La concessione è stata fatta a Comunanza e da qui non si torna indietro.
Quindi, pur con tutte le difficoltà di chi si trova coinvolto in questa situazione, è opportuno guardare avanti e ingegnarsi per reidustrializzare lo stabilimento, passando dalla sua acquisizione.
Al Comune di Siena, rappresentato a Roma dal vicesindaco Michele Capitani, spetterà il ruolo di regista dell’operazione. La manifestazione d’interesse di Train (che ha in Palazzo pubblico l’azionista di maggioranza) è un primo tentativo di procedere verso il futuro.
Senza questo passaggio ogni discorso di prospettiva viene a cadere. L’affitto, circa 1,8 milioni, viene ritenuto un costo che comprometterebbe “la competitività produttiva e la sostenibilità economica dello stabilimento, ostacolando qualsiasi percorso di rilancio industriale”.
Non a caso, nella nota diffusa al termine dell’incontro, dal Mimit hanno fatto sapere che “alla luce di questo scenario, il ministero ha espresso la necessità a che il sito venga acquisito da un soggetto pubblico e reso disponibile per eventuali nuovi investitori”.
Da Palazzo Piacentini è arrivato un appello anche alla Regione per rendersi disponibile. “Per primi abbiamo indicato la necessità di un intervento pubblico sull’immobile con la proposta avanzata settimane fa dal presidente Giani di realizzare un consorzio industriale pubblico – ha fatto sapere Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro -. L’impegno del pubblico tuttavia non può sostituirsi alle responsabilità di Beko che sta per abbandonare Siena e 300 famiglie al loro destino. Invochiamo il rispetto del principio costituzionale della responsabilità sociale delle imprese e chiediamo a Beko di mettere garantire tempo e risorse, con un contributo senza precedenti, al fine di assicurare continuità produttiva e occupazionale anche in caso della loro uscita di scena”.
Prima si finisce di considerarla un’eventualità, è meglio è per tutti.