Vola il lusso, tracollano le fasce più basse del mercato, lo dicono i numeri: a Firenze in dieci anni ha chiuso un albergo su tre
diAndrea Vivaldi
Tracollano gli hotel a 1 e 2 stelle, vola il lusso. Davanti all’avanzata inarrestabile degli Airbnb e affini, le piccole strutture alberghiere non reggono più. I conti sono presto fatti: a Firenze in dieci anni ha chiuso uno su tre. Tante realtà, spesso a conduzione familiare e passate dai genitori ai figli, sono rimaste strozzate dai costi e da una nuova offerta sul mercato entrata in modo dirompente. Solo i 4 e 5 stelle non conoscono la crisi, continuano a moltiplicarsi a dispetto di un settore in contrazione come numeri assoluti: dentro il capoluogo ( provincia esclusa) nel 2013 erano presenti 383 strutture, lo scorso anno 353. Quasi un paradosso vista la mole dei turisti, scomparsi giusto per la stagione del Covid, e poi tornati più gremiti di prima.
Poco importa se i prezzi dellecase in affitto online sono gli stessi, o a volte perfino più alti, dei piccoli alberghi. Una fetta enorme del turismo di massa oggi ricade sulle residenze private. Lo sa bene il centro di Firenze, svuotato negli anni di residenti e con migliaia di appartamenti messi a fruttare: 11 mila in città, di cui la maggior parte nel Quartiere 1. Chi gestiva i piccoli alberghi in molti casi ha gettato la spugna. Specie in periferia, dove ne sono rimasti pochi. Gli hotel a 1 stella, dal 2013 al 2022, sono passati da 52 a 30(- 42%), quelli a 2 stelle da 77 a 54 (-30%). In totale vuol dire -35%. Pure i tre stelle viaggiano a ribasso, ma reggono meglio: oggi ne sono rimasti 134, (perso l’11%). Va detto che Airbnb ha spinto al tempo stesso ad alzare la qualità sul mercato: i piccoli sono stati costretti a migliorare la proposta per rimanere competitivi. E intanto il lusso è sempre più attrattivo, richiamando grandi investitori. I 4 e 5 stelle sono passati da 93 a 133 (+ 43%). « In questi ultimi anni c’è stato uno spostamento verso unsegmento medio/ alto – conferma Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Firenze -. C’è una trasformazione in atto dei mercati. I turisti cercano standard elevati e le strutture ricettive si stanno quindi muovendo in questa direzione, con grandi gruppi in città che hanno fatto investimenti importanti. Sono aumentati gli hotel con aree wellness e spa, perché i turisti vogliono determinate caratteristiche che trovano già in altri Paesi all’estero, come in Asia». Sulle cause del crollo dei piccolici sono pochi dubbi: « Hanno perso spazio soprattutto a causa della crescita dell’offerta extralberghiega. È nata – prosegue Bechi una competitività “non corretta”, perché gli hotel hanno dei costi maggiori, che ora stanno anche aumentando» Il fenomeno è più accentuato a Firenze, ma è lo stesso in tutta la Toscana. Dalla costa agli Appennini hanno chiuso 184 strutture di bassa fascia a partire dal 2013: da 753 sono diventate 580, cioè il – 23%. In altre parole quasi uno suquattro. « Ci sono dei dati lampanti. L’extralberghiero sta crescendo in modo esponenziale a discapito dei piccoli – spiega Maila Bettaccini, responsabile turismo Confesercenti Toscana, in cui rientra anche Assohotel, associazione di categoria -. Confidiamo in un disegno di legge che possa regolamentare questo nuovo modo di fare turismo, anche per tutelare quella ricettività che già esiste da anni. Oggi ci sono due turismi, diversi tra loro: la fascia altissima e l’extra, tutto l’intermedio sta invece venendo schiacciato » . Il sindaco Dario Nardella ha annunciato nei mesi scorsi una delibera di giunta proprio per bloccare l’ingresso di nuovi affitti turistici brevi in area Unesco ( misura non retroattiva). Tra gli obiettivi quello di ripopolare il centro di fiorentini. Una norma che non convince però Forza Italia, perché ritiene che andrebbe ad accentuare le attività in nero e aumentare il traffico dalla periferia al centro. «È un’idea anticostituzionale. Faremo qualsiasi cosa, impugnando l’atto anche davanti ai tribunali – dice Marco Stella, capogruppo FI in Consiglio regionale, assieme a Mario Razzanelli, capogruppo FI in Consiglio comunale -. Una follia. Le locazioni turistiche in questa città valgono 35 milioni di euro di imposta di soggiorno. Il vero tema non è chi dorme, ma chi arriva dalla mattina alla sera».