Turismo sostenibile e sviluppo locale
8 Gennaio 2023Il prof. Ascheri ha perso una occasione
8 Gennaio 2023di Pierluigi Piccini
“Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità”. Ho preso questo passaggio dal testamento spirituale di Benedetto XVI perché è la sintesi del rapporto che il teologo tedesco ha con il contemporaneo e la pluralità delle scienze. Quella inconciliabilità tra verità rivelata e l’adaequatio rei et intellectus che ha avuto nei corso dei secoli andamenti più o meno alternati, trovandosi alcune volte alleate, altre volte in pieno dissidio. Alleate quando ognuna delle due verità non invadeva il campo dell’altra: una sopportazione reciproca. Altre volte in lotta come nel caso di Spinoza che rimarcando la verità delle scienze relegava la rivelazione in secondo piano, se non all’inutilità. E poi l’idealismo, l’assoluto l’ultima grande conciliazione. Poi il contemporaneo, alla scienza si è sostituita la tecnica (Heidegger) e con lei il lento inesorabile declino dell’uomo, le ultime conseguenze di tale sviluppo la bio scienza e l’intelligenza artificiale. Crescita che ha fatto perdere all’uomo la capacità del linguaggio dell’essere. In una situazione, la nostra, nella quale a ogni pie sospinto e soprattutto dopo il Covid la scienza è diventata per moltissimi l’unica risorsa capace di contrastare il male, elevata a divinità. Con la Chiesa voluta da Francesco che ne ha accettato, in modo acritico, tutto il suo condizionante portato esistenziale. Personalmente non condivido ne l’atteggiamento rinunciatario e subalterno nei confronti delle verità scientifiche ne la contrapposizione netta ad esse come quelle di Ratzinger. Probabilmente una risposta la si potrebbe trovare sul piano della dimensione etica che vale per tutti i soggetti coinvolti e per le due verità sopra ricordate. Una eticità, però, in fase di forti modificazioni dovute ai condizionamenti di cui è soggetta come ad esempio quella che proviene dalla tecnologia con i modelli di vita che impone (Gramsci). Su questi argomenti Francesco è molto più attento di quanto sia stato Benedetto XVI durante il suo pontificato in una visione mondiale, non solo eurocentrica. Una scienza in buona parte condizionata dagli apparati economici e di potere. Comunque una sintesi anche se difficile deve e può essere trovata, perché tale sintesi è molto più necessaria di quanto si possa pensare al quotidiano. Il senso della finalità delle nostro agire: lo scopo tanto caro alla scolastica.