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2 Giugno 2023Festival di Torino
Il rapporto Einaudi
di Paola Pica
Dassù: tra Cina e Usa guerra fredda tecnologica
Torino La globalizzazione si è rotta, «spaccata», dice Mario Deaglio e almeno come l’abbiamo conosciuta, un sistema di scambi e di equilibri internazionali, «è finita, l’abbiamo consegnata alla storia». L’economista che dal 1996 cura il rapporto annuale del Centro Einaudi sullo stato dell’economia mondiale e italiana racconta al Festival internazionale dell’Economia di Torino un mondo sempre più post-globale presentando nell’auditorium del grattacielo di Intesa Sanpaolo l’ultima ricerca intitolata Dall’illusione dell’abbondanza all’economia dell’abbastanza. Un incontro aperto dal presidente della stessa Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro e al quale sono intervenute la politologa e gia viceministra degli Esteri Marta Dassù (Aspen Institute) e la professoressa di Economia finanziaria all’Università di Torino Giovanna Nicodano, oltre al vicepresidente del centro Einaudi Massimo Guerrini.
Ma come si è spaccata la globalizzazione? «Nuove tecnologie e nuovi modi di lavorare hanno provocato fratture sociali» sempre più difficili da sanare e fermato l’ascensore sociale, spiega Deaglio. Ma si sono rotte pure «le catene globali del valore», mentre le grandi aree geopolitiche «tendono a chiudersi in se stesse e a ridurre gli scambi tra loro». La «ritirata» è simboleggiata dalla siccità che abbassa il livello dell’acqua nel Canale di Panama minacciando il passaggio delle navi: «Si chiude così il grande canale della globalizzazione». In vistaci sono diciotto mesi di elezioni in diversi paesi del mondo, tra questi la Russia nel 2024, che potrebbero avere un impatto sulla «frattura globale». Marta Dassù segnala come «la grande partita» sino-americana sia giocata sulla tecnologia. Di più, sostiene la politologa, «quella che vedremo è una Guerra Fredda tecnologica Cina-Usa». Da un altro palco del Festival la Commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Verstager, avvertiva intanto «sui rischi per la democrazia» che fatica a stare al passo con la tecnologia relativa all’intelligenza artificiale.
Nel rapporto Einaudi, l’Italia è protagonista di «un volo del calabrone» come lo chiama Deaglio. Nonostante le sue «ali corte e il corpaccione» sta «a galla e continuerà a starci ma con un volo incerto perché non sta facendo le riforme per diventare un falco». Giovanna Nicodano ricorda il freno della «gerontocrazia» italiana e lancia la proposta «provocatoria» di bloccare gli scatti di anzianità e utilizzare quelle risorse per pagare più e meglio i giovani che chiedono «retribuzioni alte e dinamismo delle carriere». Per Guerrini, «con l’abbondanza abbiamo depauperato il pianeta e messo a rischio le nuove generazioni».
Gros-Pietro riconosce che le due priorità per l’economia italiana sono il futuro dei giovani e quello del pianeta. L’abbastanza — dice citando il titolo del rapporto — non è del tutto negativo, vuole dire che c’è quello che serve. Lo sviluppo come l’abbiamo visto negli ultimi decenni ha iniziato a deprivare il pianeta di risorse, dobbiamo prendercene la responsabilità». Per essere protagoniste del cambiamento, sottolinea, «le banche saranno chiamate a facilitare la transizione da un capitalismo che produce benessere prevalentemente per i detentori di capitali a un capitalismo che dovrà produrre benessere in modo inclusivo e condiviso. le banche produrranno e diffonderanno innovazione ma non a tutti i costi. Dovranno adottare strategie di digitalizzazione rispettose dell’inclusione, tutelando le persone».