
I sindaci adesso alzano la voce “Questi tagli sono inaccettabili”
25 Maggio 2025
L’intervista a Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale e volto di Italia Viva a Siena, offre lo spunto per una riflessione sullo stato della politica locale, soprattutto nel centrosinistra. Scaramelli propone di ricostruire un’alleanza larga in vista delle elezioni regionali e guarda già al 2028 per le comunali di Siena. Ma, al di là degli appelli all’unità, resta il dubbio su cosa ci sia davvero dentro questa proposta.
Si parla molto di collaborazione e di “fronte laico, riformista e progressista”, ma mancano idee concrete. L’unico esempio citato è il finanziamento per un nuovo mattatoio a Colle Val d’Elsa. Troppo poco per rappresentare un progetto politico. Anche sul tema dell’aeroporto di Ampugnano, che torna ciclicamente nel dibattito senese, Scaramelli dice di voler cercare una sintesi, ma non entra nei dettagli né affronta le critiche di chi si oppone all’opera.
Colpisce anche l’assenza di una riflessione su ciò che è successo alle ultime elezioni comunali a Siena, dove il centrosinistra si è diviso e ha perso. Italia Viva, che oggi chiede unità, allora scelse di correre da sola. Oggi rilancia il tesseramento, ma non chiarisce quali siano le priorità programmatiche. Temi cruciali come lavoro, servizi, ambiente e casa non vengono nemmeno nominati.
Da osservatore attento della politica locale, che guarda con interesse a tutti i fronti – dalla sinistra al centrodestra, fino all’area civica – mi sembra che Italia Viva stia cercando spazio nel campo progressista senza però offrire un contributo nuovo e riconoscibile.
Se davvero il centrosinistra vuole costruire un’alternativa credibile, servono contenuti chiari, idee forti e un progetto condiviso. Altrimenti, rischiano di ripetere gli stessi errori di sempre, in una storia che a Siena abbiamo già visto molte volte.