
RASSEGNA INTERNAZIONALE – n.4 / 7 luglio 2025
7 Luglio 2025
Sfida tra banche, la Borsa osserva
8 Luglio 2025
Discreti voti in pagella, ma nessuno sa bene cosa ci sia da studiare.
Il Governance Poll 2025 offre un termometro interessante, ma non definitivo, dello stato di salute politica in Toscana. E ciò che emerge, più che una conferma della bontà delle azioni amministrative in sé, è la forza – o la fragilità – delle narrazioni che queste figure politiche sono riuscite a costruire intorno a sé.
Eugenio Giani e Alessandro Tomasi, pur agli antipodi politici, condividono una caratteristica: la capacità di imporsi nell’immaginario dei propri elettori come figure solide, affidabili, “presenti”. Ma il punto è proprio questo: oggi più che mai, il consenso sembra premiare non tanto la visione o la proposta politica, quanto la riconoscibilità del ruolo, la continuità della performance, la retorica dell’efficienza.
Giani, in particolare, cresce nei consensi non solo come presidente attivo e presente, ma anche grazie a un’attività istituzionale intensa, alla gestione di emergenze complesse e alla capacità di presidiare i grandi tavoli decisionali, nazionali ed europei. Non è un leader vuoto, né solo mediatico. Ma il suo crescente peso personale rischia di disarticolare la coalizione invece di rafforzarla. Il problema, infatti, non è la qualità della sua azione di governo, ma il vuoto che si è creato attorno a lui, l’assenza di una strategia condivisa e di una direzione politica chiara per il centrosinistra. È il segno di una sinistra che non riesce a decidere se seguire o costruire.
Sul versante opposto, il centrodestra si affida a figure che, come Tomasi o la senese Nicoletta Fabio, godono di un buon gradimento proprio perché incarnano una rassicurante “normalità” amministrativa. Ma anche qui, il consenso non dice nulla sulle trasformazioni strutturali delle città. Siena, ad esempio, continua a vivere una crisi economica e identitaria profonda, mascherata da una narrazione tranquillizzante. Il 55% di gradimento per Nicoletta Fabio non è un mandato a fare di più, ma un riflesso di una città che si aggrappa all’idea di stabilità, in assenza di visioni alternative forti.
In sintesi, questi sondaggi raccontano una Toscana dove il consenso cresce laddove c’è riconoscibilità e controllo del linguaggio pubblico. Ma dove resta ancora aperta – tanto a destra quanto a sinistra – la vera sfida della politica: affrontare i nodi strutturali, decidere una direzione, costruire una prospettiva. Una Toscana dove si accumula consenso, ma manca ancora una visione che sappia affrontare i nodi strutturali.