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3 Febbraio 2024La rivolta agricola
Milano
La protesta dei trattori va avanti e si sposta per l’Europa, anche in base a quanto ogni governo è disposto a concedere ai propri agricoltori.
Il focolaio principale da ieri è il porto di Zeebrugge, in Belgio, a una ventina di chilometri dal confine con i Paesi Bassi. Uno scalo importante, da cui passano molte delle importazioni di automobili in Europa e anche alimentari freschi, in particolare dal Regno Unito. Un gruppo di agricoltori belgi e olandesi ha bloccato con i trattori le strade attorno al porto, impedendo ai camion di arrivare con le loro merci fino alle navi. Già in mattinata, come ha confermato un portavoce dello scalo, il porto era intasato, con oltre 2mila camion carichi di merci bloccati in strada.
In Francia la situazione è migliorata. Uno dopo l’altro i blocchi stradali organizzati dagli agricoltori con trattori e balle di fieno sono stati abbandonati tra la notte di giovedì e ieri mattini. I manifestanti sono tornati alle fattorie dopo le rassicurazioni ottenute dal governo. Il nuovo primo ministro 34enne Gabriel Attal ha preso una serie di impegni che includono un passo indietro sull’aumento delle tasse sul gasolio per autotrazione, un allentamento delle regole sull’utilizzo dei pesticidi, una pausa sulle nuove regole per le terre lasciate a riposo, maggiori controlli sui prodotti agricoli importati dall’estero. Arnaud Rousseau, presidente della Fnsea, la principale associazione agricola del Paese, ha detto di apprezzare i «progressi tangibili » e «l’ascolto» da parte del governo. Ora però gli agricoltori francesi si aspettano che gli impegni presi siano rispettati in tempi brevi. La protesta in Francia, che nel frattempo continuerà con modalità diverse, potrebbe presto riprendere la forma dell’invasione delle strade.
Anche in Germania, il primo Paese a subire la protesta massiccia degli agricoltori, il governo ha fatto concessioni e ottenuto una sospensione della protesta. L’eliminazione del rimborso parziale della tassa sul gasolio, uno sconto da 21,48 euro al litro, è stata rimandata dal 2024 al 2026. Il provvedimento che rende graduale l’addio allo sconto fiscale è stato approvato ieri dal Bundestag, il parlamento,
e dovrà essere approvato dal Bundesrat, l’organo che rappresenta i Länder della Repubblica Federale. Gli agricoltori contano di riuscire ad annullare del tutto la fine dello sconto fiscale. « L’aumento delle tasse sul diesel agricolo deve scomparire » ha chiarito ieri Joachim Rukwied, presidente dell’associazione agricola Dbv.
La protesta dei trattori greci ha avuto meno eco, ma anche lì il governo è intervenuto per rassicurare i suoi agricoltori: il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ieri ha confermato per un altro anno il rimborso fiscale sul gasolio e sulle bollette elettriche delle imprese agricole. La misurà costerà alle casse greche 82 milioni di euro quest’anno, ha detto Mitotakis, ma «le cose miglioreranno per i nostri agricoltori, e risolvere i loro problemi resta al cuore delle priorità del governo ». Anche gli agricoltori polacchi restano molto attivi. Per venerdì prossimo hanno annunciato uno sciopero generale con il blocco delle strade di confine tra la Polonia e l’Ucraina. L’importazione di prodotti agricoli ucraini a basso costo, a partire dal grano, resta uno dei nodi principali di contestazione verso l’Unione europea.
In Italia ci sono proteste minori in aree diverse: ieri ci sono state mobilitazioni e presidi in Val di Sangro e in Val di Chiana, a Orvieto, Sassari e Ragusa, ma anche vicino al casello dell’A1 di Melegnano, alle porte di Milano. « Porteremo la protesta a Roma. Nei prossimi giorni ammasseremo i trattori fuori dalla città. Non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi: ci aspettiamo migliaia di adesioni da tutta Italia» ha detto, all’agenzia Ansa, Danilo Calvani, piccolo imprenditore agricolo di Pontinia ed ex leader dei forconi che lo scorso anno ha creato i Comitati riuniti agricoli (Cra) e si è intestato la guida della protesta in Italia. Difficile dire quanto sia rappresentativo: quando si candidò a sindaco di Latina, nel 2016, arrivò penultimo e riuscì a mettere insieme solo 577 voti. La Commissione europea, che con il “suo” Green Deal è il principale imputato in tutta questa vicenda, sta valutando come procedere. Durante l’incontro quotidiano con la stampa il portavoce per l’Agricoltura, Olof Gill, ha detto che si sta lavorando su un pacchetto di proposte di legge che dovrebbero alleggerire il carico di lavoro burocratico che pesa sulle imprese agricole europee. Gill ha però anche spiegato che, dal punto di vista della Commissione, sono i governi nazionali a doversi muovere: «Nella nuova Pac, dal 2023 al
Gian Marco CENTINAIO
senatore Lega
Le promesse di Von der Leyen non possono compensare cinque anni di decisioni assunte sempre in spregio all’agricoltura..
Stefano BONACCINI
pres. Emilia-Romagna
Servirebbe una sorta di Next generation per l’agricoltura, che sta vivendo un momento molto particolare.
Serena MILANO
pres. Slow Food Italia
Strumentalizzare le difficoltà di chi lavora la terra è una pericolosa miccia che incendia l’Ue ed è il frutto di decenni di miopia politica.
2027, l’innovazione politica chiave – ha detto – è il piano strategico per la Pac, che dà ad ogni Stato membro la responsabilità di disegnare schemi e programmi, che funzionino per i nostri agricoltori, per la nostra sicurezza alimentare, per gli obiettivi climatici e di sostenibilità».