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7 Marzo 2024Omaggio Compie 100 anni Mina Gregori e la Fondazione Longhi festeggia l’illustre storica dell’arte L’allieva Cristina Acidini: una guida per i giovani, indimenticabili le sue esercitazioni di attribuzioni
di Cristina Acidini
Oggi 7 marzo compie 100 anni la storica dell’arte Mina Gregori: il compleanno eccezionale di una personalità eccezionale, che ha portato immensi contributi alla storia dell’arte italiana ed europea. La sua figura di studiosa è internazionale, ma al tempo stesso saldamente legata a Firenze, poiché qui ha percorso i vari gradi della carriera universitaria. Nata a Cremona e laureata nel 1949 a Bologna con Roberto Longhi (uno tra i massimi storici e critici d’arte italiani), dal 1973 al 1999 è stata professore ordinario di Storia dell’arte medievale e moderna, proprio nella cattedra che fu di Longhi, ed è professore emerito. Ha contribuito alla fondazione e ha diretto la Scuola di Specializzazione in Storia dell’arte. Innumerevoli quindi i suoi allievi, a partire da me, che l’ho avuta come relatrice per la tesi di laurea nel 1977. I suoi corsi spaziavano dal Trecento al Settecento, specie sui temi a lei cari: Giovanni da Milano, Raffaello, il Seicento fiorentino e naturalmente Caravaggio e i caravaggeschi, ai quali ha dedicato fondamentali studi e mostre pionieristiche. Erano indimenticabili anche le sue esercitazioni di «attribuzioni», quando, sventagliando sul tavolo fotografie in bianco e nero, educava l’occhio a decifrare i linguaggi muti dell’arte. E non meno importanti erano i viaggi con gli studenti in Italia e in Europa, guidati da lei con energia instancabile. Così ha trasmesso a generazioni di allievi il metodo di Longhi, basato sulla connoisseurship , ovvero sul riconoscimento delle caratteristiche di un’opera d’arte in base a puntuali confronti, per collocarla anche in assenza di documenti nel suo contesto, ambito o autografia di un artista. Si tratta di un metodo esigente, duro, tutt’altro che fondato — come molti credono — sull’opinione: sostenuto invece dal costante esercizio a guardare e a riconoscere le opere d’arte sulle immagini e meglio ancora dal vero, sino a formarsi un vero e proprio «archivio mentale».
Mina Gregori poi, col la sua inesauribile curiosità intellettuale sempre in sintonia coi tempi, ha voluto affiancare al metodo longhiano ulteriori approcci, come la ricerca sui documenti d’archivio, l’attenzione al restauro, la critica d’arte e l’impiego delle tecnologie più avanzate per investigare gli aspetti tecnici dei dipinti. Per prima, già a fine anni ‘80 fece eseguire sui quadri di Caravaggio indagini diagnostiche, che portarono allo scoperto la tecnica impetuosa e sicura di questo geniale innovatore: espose i sorprendenti risultati nella mostra del 1992 a Palazzo Pitti. Grazie alla sua aggiornata cultura sulla musica e sulla letteratura, offrì interpretazioni inedite e sensibili delle arti del Seicento fiorentino, prima trascurata dagli studi, con una grande mostra nel 1986. Oltre alle due ricordate, arrivano al centinaio le mostre da lei organizzate in Italia e all’estero, in particolare portando in Grecia la grande mostra In the Light of Apollo , sulle radici classiche dell’arte rinascimentale. Dopo Roberto Longhi e la moglie Anna Banti — la grande scrittrice che «scoprì» Artemisia Gentileschi — Gregori ha diretto Paragone Arte , il prestigioso periodico fondato nel 1950, e poi anche Paragone Letteratura . E da 40 anni ormai assicura il suo impegno come presidente, oggi onorario, della Fondazione Roberto Longhi, istituita nel 1970 alla morte del maestro. In questo ruolo si è presa cura del patrimonio della Fondazione: la villa Il Tasso, la biblioteca, l’archivio, la fototeca e la raccolta d’arte che ha il suo ammiratissimo vertice nel quadro di Caravaggio Ragazzo morso da un ramarro . E soprattutto, ha guidato i giovani storici dell’arte che, grazie alle borse di studio annuali offerte dalla Fondazione, vivono qui esperienze di altissimo valore formativo, tali da indirizzare le scelte della vita: non si contano infatti gli ex borsisti, italiani e stranieri, in ruoli significativi nelle università, nei musei, negli enti preposti alla tutela del patrimonio artistico, nell’editoria e via dicendo. Da borsista nel 1978 — ancor presente Anna Banti — mi affascinava l’ampiezza delle sollecitazioni indotte da interventi e da iniziative di Gregori, come quella di «far leggere» a noi giovani il paesaggio nobilmente antropizzato delle colline fiorentine, passeggiando insieme per strette vie tra gli oliveti recintati da antichi muri graffiti.
Le sue pubblicazioni tra cataloghi, articoli, saggi e libri superano le 400 voci, toccando una varietà di temi tra cui ricorrono Caravaggio e i caravaggeschi, la pittura lombarda, la pittura in Toscana dal ‘300 al ‘700, la natura morta. L’eccezionalità del suo lungo magistero si rispecchia nelle onorificenze ricevute e nelle associazioni prestigiose: è Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana, Commandeur dans l’Ordre National des Arts et Lettres, Légion d’honneur del governo francese. È Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei e membro dell’Accademia delle Arti del Disegno. Va sottolineato inoltre che Gregori non ha voluto confinare le sue esperienze negli ambiti accademici, ma ha interagito vivacemente con la società attivando collaborazioni con autorità e istituzioni, delle quali ha indirizzato le scelte in campo artistico con competenza e saggezza. La sua personalità brillante e appassionata le ha guadagnato un posto speciale nel cuore di noi allievi e tutta la nostra gratitudine: un sentimento, questo, che ispira il festeggiamento per i suoi 100 anni raggiunti in splendida forma, in un incontro presso la Fondazione Longhi dalle 15.30 di oggi. Prima sarà mandato in onda un video del regista Massimo Becattini, che visualizza ampi brani di un’intervista nel 2016 per Rai3 Suite. Dopo, la giornalista Monica D’Onofrio condurrà la narrazione di ricordi e testimonianze, da parte di un ristretto numero di allievi e di amici di lunga data. E tutti sono invitati a seguire in diretta su YouTube questo incontro, espressione di riconoscenza e di augurio affettuoso alla nostra «Signorina».
Presidente della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi
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