
Patto per lo sviluppo del Senese: una strada giusta…
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Mariella Baccheschi
Piancastagnaio
“Piancastagnaio e Abbadia San Salvatore, provincia di Grosseto. No, non è un errore, è un dato di fatto. A causa delle note problematiche sulla viabilità, ormai, dai due centri amiatini in provincia di Siena, è più facile raggiungere il capoluogo maremmano che non quello senese”. È quanto segnala in una nota stampa Asea, l’associazione per lo sviluppo economico dell’Amiata. “Semplicemente inserendo sui navigatori degli smartphone il tragitto tra Casa del Corto (Piancastagnaio) e Siena – scrivono – il tempo stimato per percorrere 97 Km tra viadotti chiusi, semafori e gallerie chiuse è di 1 ora e 43 minuti, passando dalla SS2 Cassia”. Mentre “passando dalla S.R. del Cipressino sino a Paganico e innestandosi nella Due mari (con tutti i cantieri in corso) il tempo stimato per raggiungere il capoluogo senese è di 1 ora e 42 minuti”. E si raggiunge la città di Grosseto in “solo” 1 ora e 10 minuti. Negli anni ’90, invece, si arrivava a Siena dall’Amiata in circa un’ora. Asea si chiede a questo punto a cosa si deve questo prolungato tempo di percorribilità. E ecco le risposte: ben 3 autovelox impiantati sulla consolare e i lavori. “Negli ultimi anni, dopo il passaggio nel 2019 della consolare all’Anas, si sono visti importanti lavori di manutenzione, responsabili di file ai semafori (come il ponte a senso unico alternato a San Quirico d’Orcia), di deviazioni chilometriche (come quella per Radicofani a causa della chiusura della Galleria le Chiavi da oltre 1 anno), o la new entry di questi giorni che riguarda la chiusura della galleria di Torrenieri, sempre sulla Cassia, da fine giugno per tre mesi”. Con tanto di ordinanza del sindaco che consente il passaggio all’interno del paese solo ai residenti. “Con buona pace di chi dal profondo sud della Provincia, deve sobbarcarsi una deviazione verso Montalcino (con ulteriore cantiere con semaforo su un ponte al Km 7+900) e poi verso Buoncovento, il che rende la tratta verso Siena più un’avventura che un viaggio. Sempre a aver fortuna e non trovare i tre passaggi a livello chiusi in sequenza”. Asea auspica allora che “i futuri interventi vengano concordati con le comunità locali soprattutto per evitare che vi siano due o più cantieri in contemporanea. Tali lavori infine devono essere necessariamente organizzati in modo tale da essere eseguiti nel rispetto dei cronoprogrammi e a tempo di record perché i ritardi (come quello avvenuto con la Galleria Le Chiavi) possono risultare fatali per le imprese del territorio amiatino”.