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Provincia di Siena, il tempo delle scelte mancate
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La firma dell’Agenzia Invitalia, d’intesa con il Mimit, sull’accordo preliminare e vincolante per la compravendita dello stabilimento Beko Europe di Siena è una vittoria. E’ una vittoria di Siena e della sua provincia; è una vittoria dei 299 lavoratori dello stabilimento di viale Toselli che hanno avuto la rarissima capacità di stare uniti. 299 battiti per un solo cuore. Mai una sbavatura, mai prevaricazioni di un sindacato sull’altro. Tutti schierati, dietro a quello striscione bianco con la scritta ’299 motivi per resistere’ diventato il simbolo di una tenace battaglia per il lavoro, per la dignità. E anche una bella lezione di vita e di stile. Quello stile che manca invece ai rappresentanti delle istituzioni.
Perchè quando si porta a casa un risultato come questo, tutti, e dico tutti, dovrebbero essere soddisfatti. Ciascuno ha fatto la propria parte. Dai lavoratori ai sindacati che sono stati giorno e notte in piazza, che hanno fatto volontinaggio al freddo e sotto la pioggia; dai Comuni alla Provincia che hanno fatto pressing continuo affinchè il ’fascicolo Beko’ non finisse nel dimenticatoio; il Comune di Siena protagonista anche nel dialogo con i lavoratori e la Provincia sempre pronta a coordinare tavoli di confronto. E poi la Regione che ha tenuto alta l’attenzione su questa partita ben sapendo che l’intesa con il Governo era fondamentale. E il Governo è stato decisivo in una partita non facile come tutte quelle che riguardano azienda che vanno oltre i confini nazionali. Questi sono stati i meriti che andrebbero ricondotti in un’unica cornice. E invece? Invece si assiste al solito inutile e – lasciatimelo dire – puerile balletto delle rivendicazioni. E’ tutto merito mio, no è tutta colpa tua. La rincorsa estenuante ad accaparrarsi i like sui social perchè chi lascia un vuoto – più prima che poi – c’è chi lo riempie. Ma pensate davvero – cari politici – che a qualcuno interessi la vostra corsa a mettere la prima bandierina? Ai cittadini interessa la serietà dei comportamenti e che manteniate le promesse fatte in campagna elettorale quando, sognando valanghe di voti, ’mandate l’acqua all’insù’. Come sta procedendo invece la vertenza Beko dimostra proprio che quando si sta uniti nella lotta, nella convidisione di una crisi, nella volontà di dare risposte a un territorio, la soluzione arriva. Ed è con questo spirito che, dalla firma dell’accordo preliminare per la compravendita dello stabilimento di viale Toselli, si deve andare avanti. Perchè la strada da fare è ancora lunga, senza perdere di vista l’obiettivo che è uno solo: lavoro per 299 persone. L’unione fa la forza e in questo caso deve fare il miracolo.
Michela Berti