Una dinamica «caotica e confusionaria» che spinge Intesa Sanpaolo a restare fuori dal risiko bancario. Nel giorno in cui la Compagnia di San Paolo, primo azionista di Intesa Sanpaolo, presenta il piano strategico quadriennale, il consigliere delegato e ad della banca si tira fuori dai giochi e sottolinea il valore di avere il risparmio gestito da un «pilastro nazionale» come il gruppo che guida.
«In questo momento sul mercato si stanno susseguendo offerte con una dinamica abbastanza caotica e confusionaria. Noi ribadiamo che da tutto questo staremo fuori, non siamo interessati in alcun modo a essere coinvolti da quello che sta accadendo», sottolinea Messina, intervenuto in videocollegamento alla presentazione. Messina ha poi ricordato che Intesa Sanpaolo gestisce in Italia «risparmio per 1.400 miliardi, mentre ad esempio Generali 200 miliardi, e parliamo di soggetti che vengono considerati strategici per il Paese». Di conseguenza, il consolidamento in corso è fatto da «operazioni di mercato che non cambieranno nulla rispetto al posizionamento di Intesa Sanpaolo, indipendentemente da quello che succede». Poi aggiunge: «Oggi se c’è un soggetto che rappresenta un pilastro di sicurezza, di serietà e anche di stile è Intesa Sanpaolo, grazie anche ai nostri azionisti stabili» che garantiscono continuità e sostegno alla banca.
Proprio mentre Messina prende la parola, Intesa Sanpaolo supera per la prima volta nella sua storia gli 80 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato e attestandosi a 81.060 milioni di euro. E chiude a Piazza Affari in netto rialzo (+1,88% a 4,553 euro). Quindi l’ad non può che essere soddisfatto: «Abbiamo superato gli 80 miliardi del suo valore di Borsa e questo mi rende molto orgoglioso». Un successo enorme che «abbiamo raggiunto grazie a 100 mila persone che lavorano nella nostra Banca ma soprattutto grazie ad azionisti stabili che garantiscono serenità al management della Banca e su cui c’è piena condivisione di valori e di raggiungimenti di obiettivi comuni».
Messina, che sottolinea di non essere presente all’appuntamento per un impegno all’estero, nei giorni scorsi era al fianco del presidente di Cariplo, Giovanni Azzone, alla presentazione del piano per la fondazione milanese (seconda azionista con il 4,8%) e anche in quella occasione aveva spiegato i motivi che lo spingono a tenersi fuori. «Non c’è nessuna possibilità. Questa – aveva detto – è la nostra strategia, che ha il supporto degli investitori internazionali e anche degli investitori istituzionali italiani e di quelli importanti, che abbiamo nel nostro contesto, che sono tutte le fondazioni». In attesa del rinnovo del cda della banca, ad aprile, incassa però il sostegno dei suoi azionisti istituzionali. La sua riconferma, come quella del presidente Gian Maria Gros-Pietro, non è in discussione. Si va verso un’indicazione di una lista nel segno della continuità, con qualche nuovo innesto a sostituire solo i consiglieri che non possono per varie ragioni avere un nuovo mandato. cla.lui.