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Smokestack Lightning
15 Febbraio 2025
Piancastagnaio. Giubileo, tappa amiatina per l’Horse Green Experience
15 Febbraio 2025di Mariella Baccheschi, Abbadia San Salvatore
Nei località della società Macchia Faggeta erano più di 300 le persone accorse per incontrare il presidente regionale Eugenio Giani sul rinnovo delle concessioni geotermiche.
Una platea rumorosa, che non sembra si è trovata d’accordo con la narrazione del governatore toscano.
Invitato a prendere la parola dopo gli interventi di Cinzia Mammolotti e Elena Basile del movimento Amiata, Val d’Orcia e Maremma, e dopo che sono esposte e criticità sul rapporto tra attività geotermoelettrica e riflessi sulla salute , sulla risorsa idrica (non è stato ancora completato lo studio del 2001 sull’acquifero amiatino), sulla sicurezza del territorio. A illustrarle Isde Fabio Landi, uno dei membri del comitato, e il geologo Andrea Borgia.
Giani ha dichiarato di “essere contento di trovarsi qui e di potersi confrontare su temi di interesse generale, su tutto ciò che può portare felicità e ricchezza”.
Quindi, entrando nel merito della questione, il presidente ha aggiunto: “Non parliamo di cose nuove, ma di rinnovare ciò che c’è. 915 MW sono esistenti, sono reali. Cosa vi propone la Regione Toscana, quando si va a rinnovare? Di mantenere quello che esiste, salvo tre nuove centrali, che da 34 sull’intero territorio regionale passano a 37: Monterotondo (5 MW), Bagnore 5 (40 MW), Piancastagnaio 6 (20 MW)”.
Il governatore ha poi sottolineato che ad Abbadia San Salvatore non è previsto nessun impianto di energia geotermica.
Operazioni che saranno accompagnate da cospicue risorse per il territorio toscano. Tre i miliardi investiti da Enel Green Power per il rinnovo delle concessioni, per innovare gli impianti esistenti e realizzare i nuovi; 30 milioni all’anno ai comuni geotermici per compensazioni ambientali; 400 milioni di progetti che Enel realizzerà nei comuni dell’accordo.
I comitati hanno interpellato Giani su vari aspetti, ma a loro avviso, non sarebbero arrivate tutte le risposte necessarie.
Si dovrebbero conoscere dopo la delibera della giunta regionale prevista per lunedì 17.
Mammolotti ha rimarcato le posizioni di tanti militanti, e in un accorato appello ha richiesto a Giani “di non firmare, senza prima aver informato la popolazione, le imprese, il tessuto civile e sociale grande potenziale dell’Amiata”. Poi ha aggiunto: “E’ ancora in tempo a salvare questa montagna”.
Basile ha rivendicato il diritto delle popolazioni di essere informate, prima che vengano assunte scelte: “Difenderemo questa terra con gli artigli”.
Si sono poi susseguiti altri interventi dello stesso tenore. Giani ha ribattuto alle argomentazioni dei comitati portando ulteriori motivazioni.
Visti gli interessi in gioco, improbabile che la firma non arrivi.