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Riccardo Roda- architetto, urbanista
Le città e i loro territori riflettono ed amplificano la crisi prolungata di un modello economico mondiale basato su un capitalismo finanziario senza freni, che negli ultimi decenni ha portato ad un aumento della forbice sociale, all’impoverimento crescente di fasce di popolazione, all’incremento del disagio sociale, al cedimento progressivo dei meccanismi di welfare, alla perdita del principio dell’autorità politica e scientifica.
Siena non è aliena da questi meccanismi, che si manifestano con la perdita progressiva del potere economico del suo territorio, con le incertezze legate alle sorti del MPS, con fenomeni crescenti d’immigrazione, con l’aumento del disagio sociale e di quello abitativo e con un evidente scollamento tra città storica e periferie, con l’assenza perdurante di scelte precise e di largo respiro su temi cruciali quali sviluppo economico , istruzione, cultura, infrastrutture, l’abitare.
Per arrestare la minaccia di un progressivo declino, Siena deve necessariamente individuare linee d’azione in grado di affrontare le sfide sul tappeto, evitando di limitarsi ad una semplice manutenzione ordinaria del territorio e privilegiando azioni concrete, fattibili, e in grado di invertire l’attuale autlook negativo.
Cinque possono essere, senza pretesa di esaustività, gli assi su cui lavorare in uno scenario di medio periodo sulla base delle risorse attualmente disponibili:
1.Lavorare a scala metropolitana : Siena e la sua area metropolitana sono intimamente legate per quanto riguarda mobilità, lavoro, istruzione, beni culturali ed ambientali. Uno sviluppo sostenibile del territorio passa in primo luogo dal ribaltamento dell’attuale politica urbanistica, basata sulla divisione e sull’antagonismo, a cui opporre una progettazione unitaria su tutte le tematiche strategiche per il rilancio e la valorizzazione di Siena e del suo territorio, attraverso la promozione di un Piano Strategico per l’intera area metropolitana.
2.Perseguire l’idea di una città sostenibile ed piu’ inclusiva: Siena deve sostenere con forza, senza timori, la transizione ecologica attraverso una serie di azioni coordinate in grado di difendere i livelli di qualità ed inclusività storicamente acquisiti. Di conseguenza lo sviluppo sostenibile deve trasformarsi da iniziative slegate e frammentarie in un progetto organico di visione della città e del suo territorio, che segni un netto cambio di passo rispetto al passato; quest’obiettivo si concretizza attraverso il sostegno della mobilità pubblica e sostenibile, con l’aumento dei servizi di prossimità, con la protezione di un centro storico sotto pressione, con interventi organici per le periferie , e infine sposando la filosofia dei “volumi zero”. Il recupero e la rigenerazione urbana sono uno strumento indispensabile per una città che vive una fase di riflusso economico e di stasi demografica, a fronte di numerosissime occasioni da sfruttare senza bisogno di impegnare in questa fase ulteriore consumo di suolo. La rigenerazione urbana, da attuare con flessibilità, è poi uno strumento indispensabile per riaffermare un progetto di città sostenibile in grado di attrarre in modo convincente investitori nazionali ed esteri.
3.Promuovere il rilancio economico e sociale di Siena e del suo territorio: è questa la sfida principale su cui oggi Siena si deve confrontare. La sostenibilità e la politica di rigenerazione urbana si sposano perfettamente con azioni di rilancio che non potranno che partire dai punti di forza dell’economia locale, e cioè attività trainanti quali terziario, biomedico, farmaceutico, i beni culturali e l’economia della conoscenza. In questi campi vi è bisogno di prevedere iniziative che sul territorio si trasformano in centri di alta formazione, start-up, incubatori d’impresa, business center, centri espositivi laboratori e spazi museali più adeguati, per arrivare alla promozione di parchi scientifici e tecnologici già previsti vent’anni fa. A ciò vanno aggiunte azioni per favorire l’innovazione, in particolare i processi di digitalizzazione, l’adeguamento della politica commerciale – che si deve confrontare con la difesa degli esercizi di qualità, il privilegio delle attività di prossimità e la tematica crescente del delivery- e politiche piu’ sostenibili per il turismo, a partire dalla regolamentazione degli accessi e degli attracchi.
4.Sviluppare politiche di welfare e coesione sociale: la difesa dell’inclusività e della coesione sociale della città e del suo territorio è uno dei passaggi cruciali su cui oggi bisogna intervenire, attraverso lo sviluppo di azioni organiche ed innovative poiché gli strumenti ordinari di welfare sono sotto pressione, e risultano insufficienti.
Facendo riferimento al segmento dell’abitare sociale , che investe la gestione del territorio e che da troppi anni risulta trascurato, Siena dovrà impegnarsi a combattere il crescente disagio abitativo con azioni che puntino da un lato ad aumentare l’efficienza gestionale del patrimonio pubblico ( record regionale di alloggi sfitti), sia ad intercettare i nuovi bisogni abitativi ( giovani coppie, anziani, studenti) attraverso accordi ed intese con soggetti istituzionali presenti in Toscana nel campo dell’housing sociale. Va infine varato un programma speciale per la rigenerazione delle periferie più fragili, a partire da S.Miniato e Taverne, con azioni che promuovano l’incremento dei servizi, dei collegamenti, dell’inclusività e della qualità sociale dell’abitare.
5.Migliorare il sistema della mobilità e della sosta: la mancanza di azioni strutturali e la scarsa efficacia di azioni di più corto respiro hanno determinato una pressione crescente del traffico privato sulla città, sul territorio e soprattutto sul centro storico, a cui si contrappone un’offerta di sosta non più adeguata. In uno scenario di medio periodo le azioni principali devono essere finalizzate ad arginare il degrado connesso alla situazione in essere, sviluppando al contempo azioni di maggiore respiro. Va quindi completato il PUMS ( Piano per la Mobilità Sostenibile), rafforzato il TPL, favorita la mobilità elettrica, regimentati gli accessi al centro storico, attuata la riforma già prevista degli accessi turistici, concretizzata la risoluzione dei punti caldi costituiti dalla riorganizzazione del ponte di Malizia e dalla riqualificazione della Massetana e Fiume-Toselli. Per la sosta è necessario incrementare l’offerta ben oltre le previsioni attuali, favorendo la sosta di prossimità per gli abitanti del centro storico e spostando il sistema dei parcheggi scambiatori verso l’esterno, abbinandoli al potenziamento del TPL.