
Conclave: strategie, nomi e retroscena della successione a Francesco
30 Aprile 2025A Siena c’è chi amministra il silenzio e chi rompe il gioco delle finzioni
Nella mia ultima intervista ho parlato di problemi veri e fatto proposte precise:
serve una verifica di maggioranza, una discussione vera sul programma, un’apertura al confronto con le minoranze.
Ho chiesto atti amministrativi concreti.
Ho sollevato il nodo irrisolto del Santa Maria della Scala, il declino produttivo di Siena, l’illusione che il turismo basti a creare ricchezza stabile.
Temi scomodi, ma reali.
Eppure, invece di rispondere nel merito, qualcuno ha preferito attaccare sul personale.
Quando non si hanno argomenti, si butta fumo. È il riflesso di chi non ha nulla da dire sul presente, e ancora meno sul futuro.
Si grida alla “coerenza” come se fosse un trofeo da esibire,
dimenticando che chi fa politica con serietà si confronta con la realtà, non con le formule.
C’è perfino chi tratta l’impegno civile come se avesse una scadenza. Come il latte: dopo un po’, va buttato.
Meglio che stia zitto.
Chi ragiona così non ha mai avuto davvero a cuore il bene comune.
Una sinistra senza visione, senza contenuti, senza memoria non è sinistra.
È un automatismo vuoto. È conservazione travestita da opposizione morale.
Io so da dove vengo, ma soprattutto so dove voglio andare:
continuo a battermi per una città che produce reddito da lavoro, che decide, che non subisce, che torna protagonista.
Ai miei tempi il Santa Maria della Scala aveva una forma giuridica chiara.
Poi è stato smantellato, riportato sotto il Comune.
Oggi si fa finta di non sapere nemmeno che tipo di ente sia.
Ecco la differenza tra chi agisce e chi commenta.
E intanto, né Giovambattista Zona di Passione Democratica né i rappresentanti della maggioranza vogliono confrontarsi sui contenuti.
Il primo mi usa per farsi pubblicità, i secondi mi ignorano per non darmela.
Che pena!
Ancora peggio chi generalizza e giudica senza sapere, mettendo tutto sullo stesso piano.
Un trucco comodo, che fa solo il gioco di chi governa: screditare le critiche, svuotare le proposte, portare tutto sul piano personale invece che amministrativo.
Quando mancano le risposte, si attacca chi le pretende.
E se si cerca di zittire qualcuno, è perché quello che dice dà fastidio.
E poi ci si chiede, come mai La Nazione abbia scelto proprio loro per replicare?
(p.p.)