di Franco Garelli
È un Papa dimesso, troppo dimesso, quello che ieri alle 13 è stato visto girare in carrozzina nella Basilica di San Pietro, ripreso per una manciata di secondi da un video diventato ormai virale.
Non era nel suo abito bianco, indossava un poncho a righe che cadeva sui pantaloni, sembrava un campesino che si guardava attorno. Che tuttavia agitava la mano di fronte a visitatori del tutto stupiti di questo incredibile incontro. “Come ti chiami?” ha chiesto con occhio vigile a un ragazzino che gli si è avvicinato. Insomma il fuori programma di un istante, prima di andare a pregare sulla tomba di Pio X, un pontefice da lui sempre ammirato. E poi tornare a Santa Marta, alla sua lunga convalescenza, alla sua lenta ripresa, che sarà densa di interrogativi.
Questa scena del tutto insolita, anche per un Papa alle prese con una malattia da cui deve ristabilirsi, produce reazioni diverse. Perché Francesco esce vestito da Papa dal policlinico Gemelli dopo la lunga degenza, e si ripresenta con la sua veste abituale sia alla folla là accorsa per salutarlo, sia alle televisioni di tutto il mondo? E perché invece, ieri, incurante del protocollo e della formalità, è sceso in San Pietro con gli abiti feriali che – come si può presumere – anche un Papa può indossare nella sua vita privata? Tra l’altro, perché di fronte ad un pontefice che sente la necessità di scendere a San Pietro per qualche motivo (per devozione o per rompere la routine ordinaria o ancora per qualche incombenza) non si è voluto chiudere per un momento la Basilica ai pellegrini e ai turisti, come sempre si è fatto in Vaticano nel passato?
La risposta sta probabilmente in un pontefice che non solo non teme di presentarsi come una persona normale, ma che ama sorprendere la persone e l’opinione pubblica anche con gesti come questi. Per attestare che anch’egli è parte di un popolo che è stato chiamato a guidare, che l’autorevolezza non risiede nei simboli esteriori quanto nel modo umano e spirituale in cui svolge il suo compito. Anche l’esporsi come persona partecipe della sofferenza umana può essere un messaggio di vicinanza cristiana alla gente comune, al popolo dei credenti e dei non credenti. Sorprendere la gente, dunque, scendere dagli scranni e dai piedistalli e dalle posture asettiche e distanti in cui molti collocano le autorità religiose e non, sembra congeniale ad un Papa che ha fatto del condividere la vita di tutti e del servizio umano la sua opzione preferenziale.
Tuttavia, non tutti apprezzano o riescono a comprendere la portata di questi gesti. Accanto a chi plaude il Papa per queste espressioni di vicinanza e di normalità, vi sono altri che temono che in tal modo si depotenzi quel senso del sacro di cui soprattutto la società attuale avverte un gran bisogno. Un Papa che si presenta nel suo lato più feriale, rischia di rendere il sacro troppo prossimo alla condizione umana, facendogli perdere la sua capacità evocativa. È una delle accuse che più vengono rivolte a Bergoglio da quando è alla guida della barca di Pietro, che riguardano anche il fatto che egli si espone con troppa frequenza sui media, sminuzza il suo pensiero nelle tante interviste con i giornalisti, può aver reso le liturgie pontificali troppo essenziali da attenuare il senso del mistero. In questa linea, non mancano quanti ipotizzano che un Papa che si presenta umanamente dimesso stia a poco a poco ritirandosi dal suo alto magistero, esprima un modo troppo feriale nell’interpretare il ruolo di Vicario di Cristo.
Al di là di queste riserve, l’uscita estemporanea di ieri del Papa nella basilica vaticana, così come la visita fuori programma accordata ai reali inglesi a Santa Marta, indicano che Bergoglio è sulla via di una evidente ripresa. Lo dicono i vaticanisti ben informati, come Domenico Agasso de La Stampa: di giorno in giorno Francesco, gradualmente, lentamente, sta aumentando il tempo di lavoro, passa più ore alla sua scrivania e con i suoi collaboratori più stretti. Forse anche per meglio comprendere come si possa esercitare il ruolo di Papa anche a fronte della prova fisica e umana che egli sta vivendo in questo anno santo giubilare.