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Louis Jordan Let The Good Times Roll
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Imprese, crollano i prestiti. A Siena il calo record
16 Febbraio 2025
Siena
Gli imprenditori non bussano più alla porte delle banche per ottenere dei finanziamenti. L’indagine dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha rivelato che tra il 2011 e il 2024 c’è stata una contrazione significativa dei prestiti. Quattordici anni fa ammontavano a 995 miliardi di euro, mentre a fine 2024 la quota è scesa a 666 miliardi (-329 miliardi pari a -33%).
Siena è stato la provincia che ha avuto il saldo negativo più evidente (-59,1%). Guardando l’intervallo preso in esame (l’inizio rappresenta il picco dei finanziamenti), è presumibile che il tracollo di Mps sia collegato a questo balzo all’indietro. Niente di sorprendente per una banca da sempre molto legata al territorio di riferimento e a dir poco capillare. Quindi, quando i rubinetti si sono chiusi, i prestiti sono diminuiti.
A seguire, nella speciale graduatoria, ci sono Savona (-58,9%), Siracusa (-56,8%), Novara (-53,8%) e Rovigo (-52,4%). Le uniche province che hanno ottenuto un risultato anticipato dal segno più sono state Trieste (+1,4%) e Bolzano (+1,5%). Il dato medio nazionale è stato del -34,9%.
Il sistema creditizio non solo si è fermato, ma visto il regime di quasi “monopolio” di Montepaschi a livello provinciale, gli imprenditori hanno iniziato a erodere il patrimonio depositato.
Non a caso Siena è l’unica provincia italiana che nel periodo di riferimento ha visto diminuire i risparmi, con un -20,1%.
Il rovescio della medaglia è rappresentato da Cremona, che è il territorio con le imprese che hanno accumulato più depositi, aumentati del 298,3%. Seguono Bolzano con il 281,6%, Enna con il 278,9%, Salerno con il 270% e Potenza con il 257,7%.
Tuttavia, in un giudizio complessivo, la Cgila fa notare che non sono “state le banche ad aver chiuso i rubinetti del credito alle aziende italiane” ma sono stati “gli imprenditori che avrebbero deciso di non rivolgersi più agli istituti di credito, risolvendo lo storico problema della mancanza di liquidità attraverso il ricorso all’autofinanziamento” attraverso capitali propri (di imprenditori e soci) o di terzi (attraverso il mercato dei capitali e l’azionariato diffuso).
Aldo Tani