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3 Maggio 2025Il risiko bancario italiano entra nella fase decisiva. Mediobanca ha lanciato un’Ops su Banca Generali per creare un polo nazionale del risparmio gestito da oltre 210 miliardi di euro. La mossa ha rafforzato la posizione di Alberto Nagel e ha complicato i piani di Mps, che punta a rilevare Mediobanca ma vede l’offerta meno attraente per gli investitori, salvo un rialzo del prezzo non ancora in discussione.
Secondo Morgan Stanley, l’operazione tra Mediobanca e Banca Generali è più solida e meno rischiosa rispetto all’integrazione con Mps. Dal punto di vista patrimoniale, però, Siena ha margini ampi: il suo Cet1 al 18% le consentirebbe di sostenere anche un doppio acquisto.
Tutti attendono il 16 giugno, quando l’assemblea di Mediobanca voterà sull’Ops. L’esito dipenderà anche da Delfin e Caltagirone, che insieme controllano il 27% della banca. Intanto Generali, azionista di maggioranza di Banca Generali, prepara l’analisi dell’offerta: non considera l’investimento strategico, ma ne apprezza i ritorni economici. Potrebbe sfruttare le azioni ricevute per rafforzare il proprio core business o attrarre nuovi soci.
Anche Banca Generali prende tempo. Il ceo Mossa ha accolto con prudenza la proposta di Mediobanca, sottolineando i risultati ottenuti e il valore della banca. Il 9 maggio, con la pubblicazione dei conti trimestrali, si capirà qualcosa in più.
Intanto la Borsa premia tutti gli attori coinvolti. Crescono le voci su acquisti da parte delle Casse previdenziali e possibili manovre di Unicredit, che potrebbe tornare centrale nel disegno di un terzo polo bancario nazionale.
Le prossime settimane saranno decisive per capire se prevarrà la strategia di Mediobanca o quella di Mps. La partita, però, si chiuderà solo in estate.