
Il turismo non decolla e Siena resta a terra
22 Luglio 2025
A Siena la povertà cresce silenziosa, ma i suoi effetti sono evidenti e sempre più diffusi. È un disagio che si insinua nella vita di famiglie, pensionati, donne sole, studenti e lavoratori che, pur avendo un’occupazione, non riescono più a coprire le spese quotidiane. La fotografia tracciata dalla Caritas dell’Arcidiocesi restituisce l’immagine di una città dove il confine tra stabilità e difficoltà economica si fa sempre più sottile.
Negli ultimi due anni le richieste di aiuto sono aumentate sensibilmente, con un balzo di italiani in difficoltà che ha superato il 40% nel 2025, rispetto al 28% del 2023. Solo nei primi sei mesi di quest’anno sono quasi 700 le persone che si sono rivolte ai centri di ascolto, più della metà rispetto all’intero 2024. Tra loro, crescono le famiglie con figli, i single, gli anziani e gli studenti, specialmente stranieri, che faticano a trovare una sistemazione stabile.
Il nodo della casa rimane tra i più critici: il disagio abitativo, tra sfratti, precarietà e assenza di una dimora fissa, coinvolge quasi un quarto di chi chiede aiuto. Chi ha un tetto vive spesso con la paura di perderlo, stretto tra affitti sempre più alti e stipendi insufficienti. E se la marginalità estrema sembra in leggero calo grazie ai programmi di accoglienza per i richiedenti asilo, le difficoltà abitative restano una ferita aperta.
La povertà oggi non si identifica più solo con la disoccupazione: quasi un terzo di chi si presenta agli sportelli Caritas ha un lavoro, ma non riesce comunque a far fronte alle necessità della famiglia. Salari bassi, contratti instabili e prezzi in aumento stanno erodendo la sicurezza di chi, fino a poco tempo fa, si sentiva al riparo. I pacchi alimentari distribuiti hanno quasi toccato quota 19.000 tra il 2024 e il 2025, mentre crescono i contributi economici per sostenere le spese più urgenti.
Il quadro che emerge è quello di una povertà che si cronicizza e si complica: il 92% di chi chiede aiuto non riesce a far quadrare il bilancio familiare, l’86% ha un reddito insufficiente, il 7% vive senza alcuna entrata. E aumenta il peso dei debiti e delle difficoltà che si intrecciano tra lavoro, casa, salute e relazioni familiari.
A preoccupare è anche l’età di chi si affaccia agli sportelli: cresce la fascia over 55, in particolare tra i 65 e i 74 anni, segno che nemmeno la pensione basta più a garantire una vita dignitosa. Parallelamente, si affaccia una nuova vulnerabilità: quella degli studenti stranieri che, privi di una rete familiare e con scarse risorse, si trovano a fare i conti con la mancanza di un alloggio stabile.
Il numero medio di accessi ai servizi Caritas continua ad aumentare: quasi dieci visite per ogni persona ascoltata, con un incremento del 9% rispetto al 2023. Anche la composizione degli utenti riflette le trasformazioni sociali della città, con un aumento dei richiedenti asilo, soprattutto ucraini, peruviani e senegalesi, distribuiti tra Siena e la Valdelsa.
In questa Siena che cambia, la solidarietà prova a non arretrare, ma non basta più. Le risposte devono essere strutturali e collettive, perché un lavoro stabile o una pensione, da soli, non rappresentano più una garanzia contro la povertà. La società senese si scopre fragile, e senza interventi adeguati rischia di diventarlo ancora di più.