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SIGERICO deraglia: Siena bloccata, ma il Comune pensa solo a riscuotere
16 Maggio 2025
Il Consiglio comunale di Siena ha approvato, con 19 voti favorevoli, 6 contrari e un astenuto, la prima variazione al Programma triennale dei lavori pubblici 2025–2027, parte integrante del Documento unico di programmazione. La delibera prevede oltre 9 milioni di euro di modifiche, tra nuove opere, aumenti di spesa e interventi resi urgenti dai danni dell’alluvione del 17 e 18 ottobre 2024.
Sono già stati affidati 11 interventi per oltre 5,4 milioni di euro, tra cui il secondo lotto del Collegio San Marco, l’autorimessa di San Miniato, la sistemazione di via Verdi e viale Mazzini. Circa 3 milioni sono destinati a lavori di consolidamento idrogeologico, finanziati con fondi comunali e della Protezione civile.
Tra le opere previste nel 2025 ci sono il rifacimento della pavimentazione in Strada dei Tufi (410 mila euro), la riqualificazione di marciapiedi (200 mila euro) e l’adeguamento degli edifici scolastici (300 mila euro). L’importo per la piscina Amendola passa da 3,5 a 6,5 milioni per demolizione, ricostruzione e sistemazione dell’area. Raddoppiano anche i costi per l’asilo Monumento, che arriva a 2,5 milioni per miglioramenti strutturali e sismici.
Critiche dalle opposizioni, che parlano di “maxi-manovra” poco coerente, realizzata a pochi mesi dall’approvazione del bilancio. Si contesta la mancanza di programmazione, l’aumento imprevisto dei costi e le scelte localizzative. La maggioranza difende invece l’intervento come necessario e tempestivo, viste le emergenze e la volontà di accelerare i cantieri.
Acceso anche il confronto sul restauro del ciclo del Buon Governo. La pubblica amministrazione ha riferito di aver avviato un “cantiere pilota” su aree campione, in accordo con Soprintendenza e Istituto centrale per il restauro, con l’intento di mantenere visibile il sito durante i lavori. Tuttavia, è stata espressa forte preoccupazione per la mancanza di un comitato scientifico attivo fin dall’inizio, per i ritardi nell’esecuzione e per l’assenza di una definizione chiara della natura dell’intervento: non è ancora stato specificato se si tratti di una semplice pulitura o di un restauro vero e proprio.
Il dibattito ha messo in evidenza un problema più ampio: la gestione del patrimonio artistico cittadino richiede una visione precisa, trasparente e condivisa, che ancora sembra mancare in un progetto che riguarda uno dei simboli più importanti della storia e dell’identità di Siena.