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23 Novembre 2022IL CASO
I premi europei alla ricerca italiana Milano da record fondi per 11 progetti
Sono 41 i giovani vincitori degli Erc starting grant: meglio solo i tedeschi E 27 gli studi nazionali nei più diversi campi: dagli asteroidi alla disabilità
MILANO — Ottimi risultati per le università italiane, che ottengono 27 Erc starting grant 2022, i finanziamenti attribuiti dal Consiglio europeo di ricerca (Erc), l’organizzazione dell’Unione europea che premia studiosi di talento impegnati in attività di ricerca di frontiera e d’eccellenza. La città che racoglie più riconoscimenti è Milano, con 11 ricercatori premiati: 4 della Bocconi, 4 del Politecnico, 2 della Statale e uno dell’Ospedale San Raffaele. Ma le eccellenze sono distribuite sul territorio.
Gli Starting grant sono assegnati a studiosi a inizio carriera, con esperienza tra 2 e 7 anni dopo il dottorato e un curriculum scientifico promettente. Ogni ricerca è finanziata con 1,5 milioni di euro (636 milioni stanziati in totale), per una durata di 5 anni. I progetti vincitori sono 408 dei 2.932 proposti. Tra questi, 27 sono portati avanti da ricercatori che operano in Italia: oltre agli atenei milanesi ci sono le Università di Firenze, Bologna, Perugia, Torino, Trento, Padova, Genova, Venezia, La Sapienza di Roma, l’Eief (Istituto Einaudi per l’economia e la finanza) e la Sissa di Trieste (Scuola internazionale superiore di studi avanzati). I ricercatori italiani premiati, invece, sono 41 e nella classifica per nazionalità sono secondi, dietro ai tedeschi. Il che porta l’attenzione su un tema centrale: i nostri atenei spesso non riescono a trattenerli.
La chiave è investire nella ricerca. Come fa, per esempio, la Bicocca, che ieri ha inaugurato l’anno accademico 2022/2023, nel quale festeggerà i propri 25 anni. «Anni di grande crescita», spiega la rettrice Giovanna Iannantuoni, che chiama l’ateneo ad essere «una fucina di idee e innovazione, in cui tutti possano diventare protagonisti del cambiamento». A parlare per Bicocca sono i numeri: dal 2019, gli studenti sono cresciuti del 10 per cento, fino a 37mila, mentre i docenti sono saliti del 22%, con una grande attenzione ai giovani ricercatori: sono 268, per un+67,5%. I progetti di ricerca attivi sono 303, quelli avviati nell’ambito del Pnrr sono 14 per oltre 113 milioni.
Tornando agli Erc, la Bocconi è premiata tra l’altro per il progetto di Giacomo Zanella, che svilupperà algoritmi computazionali efficienti. La Ca’ Foscari di Venezia ne ottiene 2 — uno per studiare le disparità al momento del parto, l’altro, in ambito umanistico, dedicato alla filosofia naturale — come l’Università di Torino, dove i progetti riguardano la politica nelle comunità di montagna e lo studio della rappresentazione del sé. Al Politecnico di Milano, invece, ottengono gli Erc Fabio Ferrari, che studia le proprietà degli asteroidi; Margherita Maiuri, che propone un nuovo modello di controllo dei processi attivati dalla luce; Paola Occhetta, che sviluppa “organi su chip” intelligenti da usare per la rigenerazione del tessuto cardiaco e muscolo scheletrico e Gianvito Vilé, che studia i catalizzatori “ad atomo singolo”. Due premiati anche alla Statale: Stefano Facchini, che osserva le fasi di formazione di nuclei e atmosfere dei pianeti fuori dal sistema solare, e Woo Jin Kwon, che studia la dinamica dei vortici quantizzati.