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Il primo viaggio internazionale del secondo mandato di Donald Trump è partito dall’Arabia Saudita e ha avuto come obiettivo principale il business. Con il principe ereditario Mohammed bin Salman sono stati firmati accordi per oltre 600 miliardi di dollari, in settori chiave come armi, energia, tecnologia e infrastrutture. L’intesa più rilevante riguarda una maxi commessa militare da 142 miliardi di dollari.
Al seguito del presidente, i vertici delle principali aziende americane: Elon Musk, Jensen Huang (Nvidia), Sam Altman (OpenAI), e rappresentanti di colossi come Amazon, Google e Boeing. L’incontro è servito a rafforzare i legami economici tra Stati Uniti e Golfo, con investimenti incrociati anche nella sanità e nella ricerca.
Ma il viaggio ha avuto anche una forte impronta personale. La Trump Organization, guidata dai figli del presidente, è sempre più attiva nella regione con progetti immobiliari, resort e operazioni finanziate da fondi mediorientali. Il Qatar ha persino regalato a Trump un aereo da 400 milioni di dollari, destinato a diventare il nuovo Air Force One.
Sul fronte interno, Trump ha rilanciato lo scontro con Big Pharma, promettendo un taglio drastico ai prezzi dei farmaci, accusando le multinazionali di far pagare troppo agli americani per finanziare prezzi più bassi all’estero. Il provvedimento, però, potrebbe far salire i prezzi in Europa, spingendo i Paesi alleati – come già nella NATO – a contribuire di più anche sul piano sanitario.