Vittoria Doretti: “ Si deve comprendere che la diversità non è un limite ma una ricchezza”
Una manager dell’inclusione. Una professionista, affiancata da un team, che si occuperà di limare giorno dopo giorno le disparità di genere negli ospedali e ambulatori, le discriminazioni legate ad età, sesso, salute, titolo di studio, religione, provenienza geografica. Nell’Asl Sud Est viene introdotta la figura del Diversity Equity and Inclusion ( DE& I) manager. Un ruolo che già esiste in alcune multinazionali o in realtà come Ferrovie dello Stato. Ma che per la prima volta sbarca nella sanità pubblica. È il primo caso in Italia.
La nomina è ricaduta sulla dottoressa Vittoria Doretti, che è già direttrice dell’Area promozione ed etica della salute. Non sarà una missione semplice sulla carta. Ma un lavoro di lungo termine, di ascolto dei dipendenti e di strategia. « Vogliamo creare una nuovacultura, in cui si comprenda che la diversità non è un limite ma una ricchezza – racconta Doretti – solo così possiamo ottenere degli ambienti di lavoro di benessere e attrattivi, impedendo una fuga di cervelli all’estero. Questo è uno degli obiettivi».
Oltre alla figura del manager, l’Asl ha definito anche un apposito Piano per l’Uguaglianza di Genere, il “ Gep” ( promosso anche dalla Commissione Europea e priorità del goal 5 nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite). Tante le misureche verranno messe in campo. «Introdurremo ad esempio un consigliere di fiducia ( esterno all’azienda) a cui tutto il personale potrà rivolgersi per problemi di discriminazione – prosegue Doretti – ragioneremo su come riorganizzare trasferimenti e viaggi nell’azienda affinché questa sia accessibile a tutti. Nomineremo un tutor per chi ha delle disabilità e soprattutto avremo un team di 35 professionisti, dal mondo amministrativo al sociologo, per capire come migliorare la cultura interna. Dobbiamo far emergere le violenze e discriminazioni che anche in sanità ci sono». Non è un caso che sia stata scelta Doretti: responsabile della Rete regionale Codice Rosa, Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica. La sua è stata una carriera a lungo spesa nella lotta contro laviolenza sulle donne e i femminicidi, con un impegno sui temi della disabilità. «L’investimento sulle risorse umane si fa potenziando gli organici ma anche creando un clima interno migliore, che è fondamentale » spiega Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Sud Est, che ha voluto fortemente questo progetto e che adesso punta a introdurre « delle azioni concrete » . Ma ancora di più mira a cambiare nel prossimo futuro la mentalità dentro i reparti e le strutture di cura, creando un’azienda più moderna e sensibile. «E in questo il DE&I manager è un’innovazione determinante – aggiunge D’Urso -. Una figura professionale che ha il compito di individuare, promuovere attivamente e far applicare politiche e pratiche di inclusione per valorizzare le diversità e garantire la convivenza armonica di tutti gli individui che compongono la forza lavoro aziendale. La nostra volontà è quella di eliminare qualsiasi discriminazione».
— a.v.