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29 Aprile 2025
Il contrattacco di Mediobanca su Banca Generali: la partita è politica e riguarda il governo
29 Aprile 2025
Milano
Mentre ieri mattina il risiko bancario italiana segnava una nuova tappa con l’annuncio dell’offerta pubblica di scambio (ops) di Mediobanca su Banca Generali, in Borsa ha preso il via l’ops di UniCredit su Banco Bpm, scambiando una azione del banco con 0,175 azioni ordinarie di UniCredit di nuova emissione, che diventeranno 0,166 dopo lo stacco del dividendo da parte di entrambe le banche. L’offerta ha un prezzo implicito piuttosto basso, che ai valori attuali, non offre un premio, bensì uno sconto dell’8,4% rispetto ai valori correnti sul mercato. Ciò significa che, oggi come oggi, al socio di Banco Bpm non conviene aderire all’ops e peraltro è difficile anche un rilancio del prezzo da parte di UniCredit guidato dall’amministratore delegato Andrea Orcel, che deve fare i conti con l’acquisizione di Anima da parte di Banco Bpm senza il beneficio del “Danish Compromise”, che renderebbe l’operazione di aggregazione banca-assicurazione più conveniente. Nel primo giorno scambiate solo 798 azioni. Ci sarà comunque tempo fino al 23 giugno per aderire all’offerta, anche se è possibile una proroga sino al 30 giugno per motivi eccezionali. Il consiglio di amministrazione di Banco BPM, di cui Giuseppe Castagna è amministratore delegato, ha intanto ritenuto l’offerta di Orcel “non conveniente” e il corrispettivo “non congruo”, perché “la sostanziale assenza di un premio non risulta coerente con un’operazione di questa rilevanza ed è una fattispecie ritenuta senza precedenti per operazioni di questo tipo”.
Peraltro il governo non sembra disposto, avendo fatto ricorso al Golden Power, ad arretrare sul via libera condizionato all’offerta di Orcel, sottolineando che non è competenza neédella vigilanza bancaria europea, né dell’autorità antitrust. Così alla banca guidata da Orcel non resta che proseguire sulla via della mediazione, cercando di capire se e quali vincoli potranno saltare o essere ammorbiditi. È comunque probabile che l’appoggio alla lista di Francesco Gaetano Caltagirone dato da UniCredit all’assemblea Generali di settimana scorsa (conclusasi peraltro con la vittoria della lista di Mediobanca) condizioni la vicenda e ammorbidisca la linea dell’esecutivo, spianando la strada all’operazione.
L’ops, che punta al delisting di Banco Bpm, sarà efficace se raggiungerà il 66,67% del capitale. La soglia minima potrà tuttavia essere abbassata, a patto che UniCredit arrivi almeno al 50% più una azione che è l’unica condizione di efficacia irrinunciabile e potrebbe consentire il controllo di fatto dell’assemblea straordinaria.