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4 Marzo 2023Ceccardi: la sfiducia a Persiani gesto irresponsabile. Rossi: no, solo questioni locali
Matteo Lignelli
La frattura di questi giorni, dopo quanto successo a Massa, è «una brutta pagina per il centrodestra toscano». Lo sostiene l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi ed è d’accordo anche Fabrizio Rossi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. «Direi anche una pagina inusuale — ribadisce Rossi — perché di solito i sindaci si candidano di nuovo se hanno lavorato bene». Mercoledì sera, durante un consiglio comunale dai toni accesi il primo cittadino di Massa, il leghista Francesco Persiani, è stato sfiduciato con FdI e Forza Italia che hanno sostenuto la mozione presentata dal Pd e dalla sinistra.
Il tutto, a due mesi dalle nuove elezioni amministrative. Il voto di sfiducia di FdI, secondo Ceccardi, è stato «un gesto irresponsabile e poco lungimirante. Personalismi e giochi di potere che sinceramente comprendo poco ma che portano una macchia difficile da cancellare per tutto il centrodestra toscano». «Nel 2018 il centrodestra per la prima volta vinceva in tre bellissime città: Massa, Pisa e Siena. Una grande prova del centrodestra che, con la Lega in testa alla coalizione, portava a una svolta storica in Toscana» continua Ceccardi, candidata alle ultime elezioni regionali. E proprio in quell’occasione, ricorda, «abbiamo preso il 40% anche grazie al contributo fondamentale del centrodestra massese. In vista del 2025 ,chiunque sia il candidato di centrodestra, a quel risultato dobbiamo aggiungere punti, non toglierli».
Per il coordinatore regionale del partito di Meloni, Fabrizio Rossi, la salute della coalizione di centrodestra sarebbe invece certificata dalla «dimostrazione di unità che ci viene data dal governo nazionale». Lo strappo di Massa, insomma, non sarebbe uno degli effetti del sorpasso di Fratelli d’Italia sulla Lega che c’è stato ai massimi piani e di alcune tensioni che ne sono seguite. «Non ho dubbi sul fatto che quel che è successo a Massa sia una questione locale, più che politica» spiega Rossi. «Era da un anno, almeno, che la situazione non andava: prima di arrivare a questo punto il sindaco avrebbe dovuto fare un passo di lato». Proprio per questo non teme ripercussioni sulle alleanze: «Se ci fossero problemi faremmo la stessa cosa anche a Siena, a Pisa e nelle altre realtà, ma non è così. A Pisa, ad esempio, andiamo compatti con un candidato della Lega e non facciamo nessun tipo di problema. Dove ci sono amministratori che valgono, noi li appoggiamo, ma si corre per vincere e si deve scegliere tra chi ha più probabilità e non chi crea problemi tali da mettere in crisi la maggioranza». Rossi ripete spesso l’invito all’autocritica piuttosto che la caccia «ai traditori», rimarcando la specificità della situazione di Massa: «FdI non era l’unico partito, c’era anche Forza Italia e mi risulta assente il capogruppo della Lega, che avrebbe comunque votato la sfiducia. È un tema complesso legato alla mala gestione del rapporto con la giunta».
Fatto sta che per adesso i due partiti corrono su due binari differenti verso le elezioni e se dovesse succedere anche altrove non sarebbe facile minimizzare la crepa. A Massa Ceccardi conferma che sosterrà di nuovo Persiani, mentre FdI ha individuato nell’ex assessore Marco Guidi il suo candidato. E dal partito vorrebbero che fosse lui l’uomo in grado di unire il centrodestra. «Una figura meno autocratica e più di condivisione» lo descrive Rossi. «Proveremo a lavorare per ricucire, ma di fronte a una nuova candidatura di Persiani non possiamo starci».
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