Siena sei tu!
21 Aprile 2023Photographer admits prize-winning image was AI-generated
22 Aprile 2023di Pierluigi Piccini
Lo ripeto: nelle campagne elettorali c’è sempre qualcosa da imparare. Ne ho fatte tante e dalla prima ad oggi è cambiato tutto. Mi ricordo le riunioni di caseggiato con Aurelio Ciacci per arrivare all’oggi con i Meme o con Instagram per cercare di catturare l’attenzione dei giovani. Ma c’è un aspetto che rimane costante: chiunque affianca un candidato – da parte delle società specializzate – tenta ogni volta di valorizzarne il carattere, il suo modo di essere, di raccontarlo sperando di fare breccia nell’elettorato. A me diverte e nello stesso tempo mi permette di riflettere. Vediamo. La campagna del Montomoli è semplice da valutare. Sostanzialmente si racconta come giovane imprenditore che si fatto da solo, che vuole dare di sé l’immagine della freschezza, al limite della “goliardia” (in effetti è stato anche goliardo). Ma visto che molto difficile possa arrivare al ballottaggio, dopo le note vicende che gli hanno tolto il supporto della destra, allora cerca di sdrammatizzare, uscendo dai toni consueti di una campagna elettorale. Gli slogan come “aperitony” o “rigatony” stanno lì a testimoniarlo, anche se non sono proprio originali: basta fare un giretto sul web.
C’è poco da scrivere su Castagnini che dopo la citazione tratta dal film di Scorsese, The Wolf of Wall Street, è rimasto molto silenzioso: forse preferisce una campagna elettorale meno appariscente e più di sostanza come alcuni dei suoi sostenitori sanno fare. Allo stesso modo, per la Ferretti c’è poco da commentare: non si capisce e forse ancora non ha capito che non si candida per fare l’assessore al sociale, ma per la poltrona di sindaco. E veniamo ai due che se la battono in termini di comunicazione: Nicoletta Fabio e Fabio Pacciani. L’obiettivo della prima è cercare di far dimenticare almeno prima del ballottaggio i cinque anni di alleanza tra il centrodestra e il cosiddetto “ricciarello magico”. E allora è costretta a parlare poco di contenuti, visto che non può rivendicare un passato fallimentare. Dunque è costretta a giocare la sua performance sull’io e la retorica sentimentale legata a una Siena da cartolina, da pubblicità turistica. Tema principale è lei e solo lei quasi in un vuoto pneumatico che ascolta, osserva, stringe e respira. La società tenta di confondere le acque giocando la carta degli “amorosi sensi”, ma non si rende conto che, se queste azioni fossero effettivamente calate in un rapporto concreto con la gente, con i cittadini, riceverebbe critiche assai dure, a causa dell’amministrazione di centrodestra uscente, che lei rappresenta? Dovrebbe osservare e respirare il degrado a cui è arrivato il decoro urbano con la raccolta dei rifiuti. E chi ha stretto le mani o ascoltato i cittadini nel palazzo comunale negli ultimi cinque anni? Nessuno. Quindi la retorica e l’astrattezza usata è ben lontana dalla realtà: altro che i colori e i profumi, la ragione per svegliarsi la mattina. E si dovrebbe rinascere da chi, da cosa ripartire, se non dal governo cittadino degli ultimi cinque anni. E lei dove era in questo frangente? Non aveva forse un incarico datole direttamente dal sindaco De Mossi e ratificato dalla Biblioteca degli Intronati?
Infine, c’è Fabio Pacciani sul quale i comunicatori hanno lavorato per quello che è, essendo la vera novità di questa campagna elettorale. Proviene dal suo studio di dentista e da un anno ha lavorato per formarsi e per ascoltare i problemi dei cittadini delle diverse estrazioni sociali. Ha preso consapevolezza dei suoi mezzi, preferisce il contatto con le persone ai discorsi ufficiali. Insomma se si guarda il video si potrà vedere che tocca anche fisicamente il corpo dei suoi interlocutori. Semplicemente! Questo il quadro. Il giudizio finale sui singoli candidati spetta agli elettori.