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6 Giugno 2023I tre ruoli del sindaco
6 Giugno 2023Dopo l’Alta velocità, un altro stop contestato. E Giani abbandona il tavolo sulla stazione Medio-Etruria
Aldo Tani
Chiusi (Siena) «Speravamo in compensazioni, invece ci penalizzano ulteriormente». Gianluca Sonnini, sindaco di Chiusi (Siena), è stato costretto a incassare un altro colpo. Da k.o. o quasi, perché dopo la cancellazione per ragioni di mercato della fermata dell’Alta velocità (attiva nei mesi estivi), dal 10 giugno stop anche due Intercity provenienti da Trieste. Ne resterà solo uno, in arrivo a metà pomeriggio, che però è caratterizzato da due cambi, mentre gli altri, che dovrebbero essere dirottati su percorsi differenti, erano diretti. Il disagio si riverbera anche sul territorio circostante: Valdichiana Senese e Aretina e parte della provincia di Perugia. «Credo che sia fortemente penalizzata anche Siena — prosegue — perché verso sud perde ogni punto di riferimento».
Se il sindaco non riesce a contenere l’amarezza, è la rabbia il sentimento che caratterizza Eugenio Giani. Dopo l’incontro con alcuni sindaci del Senese, il presidente della Regione ha attaccato frontalmente Trenitalia e si è detto pronto a disertare qualunque discussione sulla stazione Medio-Etruria: «Finché non vengono ripristinati i treni che c’erano fino a ora, io non parteciperò più a tavoli che riguardano la stazione Alta velocità, e non ci parteciperà la Regione». Il governatore ha rincarato la dose: «Non ci parteciperà non perché non ci crediamo, ma per protesta verso il paventato taglio da parte di Trenitalia dei due Intercity e dei treni Alta velocità che dovrebbero fermare in quella zona».
La Medio-Etruria è un tema centrale nel dibattito politico e amministrativo, in attesa che il tavolo tecnico con capofila il ministero possa delineare la collocazione più idonea. Sempre che la stazione sia realizzata, come ricordato qualche settimana fa dal ministro Matteo Salvini.
«Stiamo facendo tutti uno sforzo per portare le persone ad usare il trasporto pubblico, e si tagliano i treni esistenti? Ma come si può ragionare in questa maniera nella prospettiva di valorizzare il trasporto pubblico?» ha aggiunto Giani. «Quindi la protesta formale della Regione è che o si rimettono questi treni, o noi non partecipiamo a nessun tavolo. È inutile magari lusingarci sul domani, e oggi si fanno dei tagli: è assolutamente contraddittorio».
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