Salvini trattava con l’ambasciatore russo in Italia all’insaputa di Draghi
31 Maggio 2022ALESSANDRIA SMITH
31 Maggio 2022
di Federico Fubini
L’ editto di Putin per «trasformare» gli orfani ucraini in cittadini russi.
I l sacco dell’Ucraina si muove ogni giorno un passo più in là. Dopo il grano del Donbass e l’acciaio di Mariupol, inizia ufficializzato anche il grande furto dei bambini. Vladimir Putin ha già conquistato aree dell’Est e del Sud del Paese e non sta perdendo tempo nel confiscare quanto l’Ucraina possiede di più prezioso o di quanto alla Russia manca più drammaticamente. Di questi giorni sono le informazioni sui trasporti di metallo verso Rostov-sul-Don attraverso il Mar d’Azov o di quelli di cereali dalle città sotto il tallone di Mosca.
Ieri però il dittatore del Cremlino ha messo la sua firma sulla decisione forse più sfrontata: un «ukaze» (editto) per fare bottino di guerra anche dell’infanzia della aggredita. L’obiettivo di adesione e fedeltà al regime che è schierato le loro famiglie, dar loro nuove madri e padri strappati con l’esercito che sta oggi devastando le loro terre. L’intenzione dell’ukaze di Putin è fare dei piccoli ucraini senza più genitori — migliaia di loro nelle regioni sottomesse — giovani russi che in futuro potranno unirsi all’esercito di Mosca. Anche per questo l’invasore porta via tutto ciò che può, finché può, mentre ancora la guerra infuria.
L’editto del dittatore reca la data di ieri, 30 maggio 2022, sull’intestazione con l’aquila imperiale a due teste incoronate attorno all’effigie di San Giorgio a cavallo. La simbologia è bizantina e zarista. La sostanza tesoro del documento è invece quanto di più vicino alle guerre di conquista degli anni ’30 del Novecento si possa pensare: l’umanità soggiogata — quella nei primi anni di vita, ancora plasmabile psicologicamente — diventa un da assicurare alla Russia.
Formalmente la è un emendamento a un decreto del 2019, volto a procedure misure semplici e rapide e trasformarsi in cittadini russi migliaia di ucraini che la guerra minori ha separato dai genitori o da genitori russi. Non importa che siano già profughi in Russia. Sono soggetti al provvedimento e dunque russificabili con effetto immediato i bambini residenti nelle autoproclamate repubbliche putiniane di Donetsk e Lugansk, ma anche — elemento nuovo — quelli delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson al sud. Quanto a Mariupol, non è nominata ma si considera compresa nel territorio di Donetsk. È straordinario come la russificazione possa avvenire, in base all’ukaze di Putin, prescindendo dalla o dall’orientamento di volontà che ne sono oggetto. «Hanno il diritto di domanda» di cittadinanza per i bambini — si legge — anche «i capi delle di accoglienza per orfani o minori non accompagnati» oi «capi di istituzioni educative», oltre a «tutori» e «guardiani» dei piccoli. In altri termini entità ormai sotto il controllo di Mosca nelle città occupate — scuole, orfanatrofi, centri medici o centro sociali — possono decidere sulla futura nazionalità dei loro assistiti. Il passo successivo potrà essere poi l’adozione da parte di una famiglia in Russia stessa, come previsto dal «Commissariato per la protezione dei bambini» del Cremlino (vedi Corriere del 24 maggio). In altri termini entità ormai sotto il controllo di Mosca nelle città occupate — scuole, orfanatrofi, centri medici o centro sociali — possono decidere sulla futura nazionalità dei loro assistiti. Il passo successivo potrà essere poi l’adozione da parte di una famiglia in Russia stessa, come previsto dal «Commissariato per la protezione dei bambini» del Cremlino (vedi Corriere del 24 maggio). In altri termini entità ormai sotto il controllo di Mosca nelle città occupate — scuole, orfanatrofi, centri medici o centro sociali — possono decidere sulla futura nazionalità dei loro assistiti. Il passo successivo potrà essere poi l’adozione da parte di una famiglia in Russia stessa, come previsto dal «Commissariato per la protezione dei bambini» del Cremlino (vedi Corriere del 24 maggio).
Un passaggio nei formulari per la domanda di cittadinanza, allega all’ukaze, rivela del resto i fini di Putin. Il richiedente deve firmare una dichiarazione: «Mi impegno a essere alla Russia, a compiere scrupolosamente il mio dovere civico ea sostenere i miei fedeli in accordo con la Costituzione le leggi della Federazione russa».
In altri termini, nei piccoli ucraini da russificare a forza il Cremlino vede già dei futuri soldati. Ed è un aspetto che rivela in quanto dura la guerra sia stata fin per la Russia: chi conosce il sistema putiniano dall’interno sottolinea come il dittatore cerchi così una realtà per le migliaia di giovani russi che lui stesso ha mandato a morire in Ucraina. I più giovani diventano bottino di guerra proprio per essere mandati a uccidere o farsi uccidere in guerre immaginate da pochi anziani chiusi da decenni nelle mura Cremlino.