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31 Agosto 2023di Pino Di Blasio
SIENA
Avevano tutti la mascherina sul volto il 18 giugno 2021 nella zona industriale di Monteriggioni. Compreso Massimiliano Boggetti, ceo di Diesse, presidente nazionale di Confindustria Dispositivi medici e del cluster Alisei. La cerimonia della prima pietra del Diesse Biotech Campus avvenne in piena pandemia. Due anni dopo, il taglio del nastro sarà a volto scoperto il 13 settembre. «Sarà un impianto di Industria 5.0, focalizzato sulla nuova rivoluzione industriale, il riposizionamento dell’uomo al centro dei processi – è il proclama di Boggetti in vista dell’inaugurazione -. Le tecnologie amplificano le nuove capacità umane, la rivoluzione 5.0 non è l’automazione spinta, ma l’automazione con l’uomo al centro».Filosofie a parte, quali sono i numeri del Diesse Campus?«E’ un impianto eco-sostenibile, costruito con materiali riciclabili ecocompatibili, il tetto in alluminio, inserito in un contesto come la campagna toscana. I tre pilastri dell’Industria 5.0 sono ’people’, ’planet’ e ’prosperity’: il campus dovrà generare prosperità al territorio, non solo ricchezza e profitti. Diesse lo fa per definizione, è un’azienda che lavora nella salute».Cosa produrrà l’impianto?«E’ uno dei più grandi impianti in Europa di ricerca e produzione biotech dedicato ai dispositivi medico-diagnostici in vitro. Con una biobanca dedicata alla nostra capacità produttiva, saremo autosostenibili nella produzione di biomateriali». Quanto ha investito Diesse?«Oltre 25 milioni di euro. E’ un impianto ad alto contenuto tecnologico, non solo per le attrezzature e le infrastrutture. Con impianti di contenimento biologico e personale altamente specializzato. La nostra specializzazione è la lotta alle malattie infettive, siamo un baluardo per la sicurezza del Paese, con la produzione di nuovi test e nuove tecnologie diagnostiche qualora insorgessero nuove patologie».Avete rispettato anche i tempi per costruire il Diesse campus«La cerimonia della prima pietra risale al 18 giugno 2021. In poco più di due anni, in un Paese in cui tutto è lento e macchinoso, Diesse ha messo in mostra una grande capacità di esecuzione realizzando qualcosa di completamente nuovo».Siete supportati anche dal fondo ArchiMed?«E’ stato un partner fondamentale, ha scelto di investire in un progetto a lungo termine. Non è stato un investimento tattico, quest’impianto dà valore anche ai piani ambiziosi di ArchiMed».L’investimento del campus non stride con la scelta di uscire dalla Fondazione Tls e spostarsi sul polo di Milano?«A Siena oggi ci sono due progetti importanti, il Biotecnopolo e l’hub antipandemico, fortemente sinergici con quello che facciamo. L’augurio è che il territorio riconosca Diesse come partner cruciale per queste nuove sfide. Purtroppo devo dire che Toscana Life Sciences ha avuto focalizzazioni totalmente diverse dall’aiutare lo sviluppo delle imprese. Sono uscito da Tls già da luglio, come da comunicazione ufficiale. Sono due le ragioni: la prima è che abbiamo aperto un ufficio a Milano nella Innovation Valley, con tante eccellenze presenti e le aziende principali del biotech. La seconda è che non ci sono più ragioni per restare nel distretto senese. Le cercherò in Lombardia».Vuole lanciare un messaggio forte a Tls e a Siena?«Io faccio l’imprenditore, non lancio messaggi. Valuto dove è più conveniente investire, dove ci sono ritorni. Oggi non vedo questa convenienza in Toscana Life Sciences, non c’è valore nell’essere presente. Ho usufruito dei loro servizi, delle loro infrastrutture, dei loro laboratori. Ho collaborato allo sviluppo dell’anticorpo monoclonale. Ma da mesi è un investimento che non genera valore. Ci sono tanti parchi tecnologici che vogliono collaborare con le imprese. La mia è stata una scelta».Lei porta il nome Diagnostica Senese, non è una fuga?«Ho il nome Senese nella ragione sociale ma sono un’azienda globale. Oggi Tls ha perso il suo focus sulle imprese. Il mio augurio è che il parco tecnologico della Toscana torni ad essere un supporto per le aziende , non solo un incubatore di startup»Può aiutare la definizione della mission del biotecnopolo?«Diesse non è un’azienda che deve collaborare per forza con il Biotecnopolo. Sarebbe un errore per il Biotecnopolo non collaborare con aziende come Diesse. Mi auguro ci siano momenti di confronto sulle direttrici strategiche. Ma per ora non ho avuto contatti, né come ceo di Diesse né come Confindustria».