Nathan Blecharczyk, cofondatore della piattaforma, non si è sbilanciato ma ha promesso che esaminerà le proposte Il sindaco Nardella punta a un patto per stabilire un tetto agli appartamenti in affitto breve nelle zone più inflazionate
di Ernesto Ferrara
Se non puoi battere il nemico fattelo amico, dice il proverbio. E così ora, dopo anni di appelli ai governi finiti nel nulla, fresco di una legge urbanistica appena approvata per frenare l’assalto di nuovi Airbnb nel centro storico e dopo aver portato il caso Firenze pure all’Unesco, Dario Nardella a 8 mesi dal voto si gioca l’ultima carta: l’offensiva diplomatica con i giganti delle locazioni turistiche per tentare di ottenere da loro un allentamento della pressione. Ieri a Palazzo Vecchio il sindaco e il suo staff hanno incontrato Nathan Blecharczyk, cofondatore e Chief strategy officer di Airbnb e capo di Airbnb Cina, multimiliardario con un patrimonio netto stimato in 7 miliardi di dollari da Forbes, accompagnato da un gruppetto di manager italiani e europei del portale “ re” degli affitti brevi nel mondo. Un’ora di confronto da cui Nardella strappa l’impegno ad una discussione. A un tavolo di confronto che presto dovrebbe allargarsi anche alle altre piattaforme degli affitti brevi. Con l’obiettivo di limitare il dilagare delle offerte. Almeno nelle zone della città più impattate. Nell’agenda del sindaco ci sono già appuntamenti fissati o in ponte con gli altri big del settore, da Booking a Expedia fino alle piattaforme più piccole. Airbnb si è dettadisponibile a studiare soluzioni per una maggiore sostenibilità del turismo in città, rivendica Palazzo Vecchio. Cosa voglia dire non è chiaro: la piattaforma ha oggi 13.500 offerte in città secondo i dati di Airdna di cui 10 mila in centro, con tassi di occupazione del 77%. Li ridurrà? Difficile. Però è vero che la nuova strategia aziendale di Airbnb è quella di puntare su affitti di medio periodo e non più di breve e brevissimo, per incrociare il mercato degli studenti e dei lavoratori “ ricucendo” una connessione sentimentale con i centriurbani che si sono svuotati di residenti. Inoltre la speranza che circola in Comune è che piattaforma possa in un futuro prossimo stabilire un tetto per “ zone”, evitando ad esempio nuove registrazioni nell’area Unesco che è super inflazionata e già oggetto peraltro della delibera nardelliana, quella che vieta i nuovi affitti turistici in centro. È il modello che Nardella ha recentemente portato a Parigi dove ha incontrato il vicedirettore generale Unesco Ernesto Gastone Ramirez insieme a Lazare Eloundou Assomo, direttore delpatrimonio culturale Unesco: a loro il sindaco aveva illustrato la variante urbanistica appena approvata per impedire nuovi affitti brevi in centro. E proprio con l’Unesco il sindaco ha insistito affinchè si faccia promotore anche con le piattaforme di una soluzione per le città super turistiche sul modello di Barcellona, che già oggi pone tetti differenziati al numero massimo di affitti brevi per zona. « L’obiettivo del Comune non è fare la guerra alle piattaforme, ma ottenere una regolamentazione del fenomeno, come accadegià in altri Paesi. Crediamo che questo possa essere interessante anche per le piattaforme, perché migliora la qualità dell’esperienza che viene proposta, preservando l’autenticità dei centri storici vissuti dai residenti » si spiegava ieri sera da Palazzo Vecchio. Blecharczyk ha garantito che le proposte verranno esaminate e approfondite nelle prossime settimane. Nardella continua intanto a battagliare col governo: giudica insufficiente la riforma Santanchè e attacca l’innalzamento della cedolare secca dal 21 al 26%. Sulla sua delibera anti affitti brevi in centro però piomba la scure dei ricorsi al Tar: sono già depositati quelli di Codacons e Apartments Florence, presto arriverà anche quello degli host e il vicesegretario cittadino di Fdi di Giovanni Gandolfo ha tirato su un sito “ RicorsoaffittibreviFirenze” a cui guardano molti operatori indipedenti per fare anche loro causa. Nardella è pronto a resistere in giudizio. E a continuare ad insistere sul tema. Anche in prospettiva Europee: sulla sua candidatura a Bruxelles adesso c’è un asse solido con Giani: « Serve un unico candidato toscano, cioè Dario » dice il governatore. Irritando l’altro pretendente toscano nel Pd, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo: «Dobbiamo puntare al 25%, non dobbiamo avere paura di due candidature toscane».