Maggioranza e governo vanno in tilt sulla richiesta di Forza Italia di consentire la riapertura sino a fine anno dei termini per la presentazione degli stati avanzamento lavori del Superbonus, ma solo per i condomini con opere completate almeno oltre il 70%. Un problema che, secondo i dati Enea rielaborati dall’Associazione nazionale costruttori (Ance), a livello nazionale vale oltre 13,4 miliardi. Ovvero il 24,6% dei lavori per oltre 54 miliardi investiti grazie al Superbonus nei condomini, che non è ancora completato e ora rischia il blocco. Lo stallo riguarda oltre 30 mila edifici condominiali che hanno avviato i lavori quest’anno ma che difficilmente riusciranno a completarli entro il 31 dicembre. Da gennaio, a meno di sempre più improbabili proroghe, con le regole attuali l’incentivo fiscale calerà dall’iniziale 110% o dall’attuale 90% al 70%. Accantonata qualsiasi ipotesi di ripresa a tempo dei cantieri, Forza Italia ha cercato di consentire almeno il passaggio “tecnico” dello sblocco dei Sal, i documenti che attestano ufficialmente il raggiungimento di una determinata quota dei lavori e sanciscono quindi la possibilità di pagare la parte di lavori effettuata. Ma il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha stroncato qualsiasi ipotesi. L’eventuale proroga del Superbonus per i condomini, a parte il costo – non insostenibile – di qualche centinaio di milioni, pone infatti un rischio con l’Unione europea: quello che siano considerati “pagabili” anche eventuali crediti fiscali generati nel 2024 (se i lavori fossero stati consentiti fino a fine anno, molti sarebbero arrivati a detrazione nell’anno nuovo) e dunque che la loro imputazione nel bilancio dello Stato facesse sballare le cifre sul deficit già trasmesse a Bruxelles. Un problema, ora che la Ue sta discutendo le nuove regole fiscali e l’Italia traccheggia sulla riforma del Patto di Stabilità e sull’approvazione del Mes.
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Forza Italia ha tentato sino all’ultimo di convincere Giorgetti e Meloni. Sulla proroga del bonus per chi è già “al 70% dei lavori”, il vicepremier e segretario di FI Antonio Tajani ha detto “è una cosa che va fatta, continueremo a parlarne, c’è anche il Milleproroghe”. Ma la premier ha attaccato il superbonus, definendolo “un macigno” sui conti pubblici: “Più del 30% delle decine di miliardi spesi sono finiti a banche e intermediari, che hanno realizzato profitti record. Per non parlare delle frodi clamorose: solo nelle ultime settimane ne sono state scoperte per quasi 1 miliardo. Risorse tolte a sanità, trasporti, famiglie. Qualcuno prima o poi, più che dare consigli agli altri, dovrebbe fare i conti con la propria coscienza. Chissà se si vorrà fare luce su questa questione”, ha concluso Meloni.
Più che le truffe, però, il problema sono le opere incompiute. Oltre il 30% degli investimenti nei cantieri condominiali del superbonus è da completare in Campania (regione maglia nera: il 34,1% dei 4,5 miliardi investiti va ancora ultimato), Liguria e Lazio. Sull’altro fronte le migliori sono Trentino-Alto Adige (“solo” il 17% dei lavori da terminare su investimenti totali per 1,6 miliardi), Basilicata ed Emilia-Romagna, dove la quota da finire è sotto il 20%. In Lombardia sul superbonus si sono investiti oltre 11 miliardi: qui va completato il 21,2% delle opere per 2,5 miliardi. Ma dallo stop potrebbe sorgere un gigantesco contenzioso tra privati (che rischiano di non avere i soldi per coprire la quota di lavori che da gennaio resterà scoperta dal calo del bonus fiscale, rallentando o bloccando i cantieri), imprese (che hanno anticipato gli investimenti e rischiano di fallire per crisi di liquidità) e governo. Ecco perché Forza Italia pensava a una norma “anti-contenzioso” che avrebbe dato la possibilità di beneficiare nel 2024 del bonus al 70% anche se il condominio non versasse il suo 30%. La presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, aveva dichiarato “il Sal straordinario aiuta. Se poi si aggiungesse una brevissima proroga di 2-3 mesi per chiudere la stagione del Superbonus e riaprirne un’altra con regole certe e facendo tesoro anche degli errori del passato, sarebbe ancora meglio”. Confartigianato e Cna erano a favore: “È sicuramente positivo che nel dibattito parlamentare si torni a parlare, pur nella consapevolezza dei noti problemi di bilancio, di proroga del Superbonus condominiale”. Ma resta tutto in alto mare: anche il relatore della manovra al Senato, Dario Damiani (Fi), ha spiegato che qualsiasi ipotesi sul superbonus non dovrà essere onerosa per le casse dello Stato. Il muro fiscale di Giorgetti, per ora, tiene.