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17 Gennaio 2024Un sisma passato forse troppo inosservato, a causa della coincidenza con l’esplosione del conflitto tra Israele e Hamas: è quello vissuto dall’Afghanistan il 7 ottobre 2023. Due le scosse che hanno colpito, in particolare, la provincia occidentale di Herat, distruggendo la vita di oltre mille persone, tra cui molte donne e bambini, e devastando quasi 21.000 abitazioni. Innumerevoli anche i campi agricoli andati persi, insieme e molti capi di bestiame, la cui perdita ha tolto a tante famiglie il loro principale mezzo di sostentamento.
Cento giorni dopo, la situazione è ancora drammatica: secondo l’Unicef, più di 96.000 bambini patiscono tuttora le conseguenze del sisma, conseguenze aggravate da un inverno particolarmente rigido. Tante, inoltre, sono le famiglie che vivono ancora in tenda o dormono all’addiaccio, mentre le scuole e i centri sanitari sono stati danneggiati in modo irreparabile o sono andati completamente distrutti.
In questi tre mesi, il sostegno del Fondo Onu per l’infanzia non è mai venuto meno: i medici sul campo hanno trattato quasi 90.000 pazienti e oltre 3.400 minori hanno potuto ricevere un’istruzione di base grazie a spazi specifici loro dedicati. Continua, inoltre, la fornitura di acqua pulita per circa 19.000 persone, così come altre 5.400 riceveranno assistenza in denaro per affrontare i bisogni più urgenti.
Ma tutto questo, sottolinea l’Unicef, non basta: il pericolo di diffusione di malattie è all’orizzonte e lo spettro della fame e della malnutrizione comincia a palesarsi. «Nei villaggi si respira la sofferenza — afferma Fran Equiza, rappresentante dell’Unicef in Afghanistan — e le temperature sono già al di sotto dello zero». «Le famiglie senza casa vivono in condizioni che minacciano le loro vite, senza nessun modo per riscaldare i loro rifugi temporanei — continua Equiza—. In migliaia hanno ancora bisogno del nostro aiuto». «Contiamo su un supporto continuativo — conclude il rappresentante Unicef — per fare in modo che i più piccoli non solo sopravvivano all’inverno, ma abbiano anche la possibilità di crescere nei mesi e negli anni a venire».