Anais Ginori
PARIGI — Quasi cinque anni dopo l’incendio, la guglia di Notre-Dame è di nuovo visibile nel cielo di Parigi. Le impalcature sono state rimosse dalla sommità della cattedrale, rivelando la punta che svetta fino a 96 metri. L’installazione del pennacolo che nell’aprile 2019 era stato divorato dalle fiamme e crollato in mondovisione, è cominciata in novembre. Nelle ultime settimane sono stati installati in cima alla guglia la croce e poi il gallo che sovrasta la cattedrale. Notre- Dame è ancora circondata da una gabbia di impalcature, ma il “cantiere del secolo” – oltre 800 milioni di euro di investimento – lanciato da Emmanuel Macron subito dopo il devastante rogo è entrato nella fase finale.
Nonostante i ritardi causati dalla pandemia, dalla stagione degli scioperi e dalle indagini sulla contaminazione da piombo, i lavori sono ormai a buon punto e termineranno a fine anno. Macron non è riuscito a mantenere la promessa di riportare fedeli e visitatori nella cattedrale per le Olimpiadi che cominceranno il 26 luglio. L’obiettivo ora è inaugurare la “nuova” Notre-Dame l’8 dicembre, festa dell’Immacolata. E il leader francese sogna di poter convincere anche il Papa a venire Parigi per questo grande evento, anche se l’arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich, ha già spiegato che il Pontefice vuole concentrare i viaggi verso Paesi più lontani, dove non è mai andato.
Macron ha cercato più volte di presentare la ricostruzione di Notre- Dame come una metafora di rinascita nazionale. Prima dell’incendio, la cattedrale accoglieva una media di 12 milioni persone ogni anno. Per la riapertura si aspettano almeno 15 milioni di visitatori. «La paura di perderla ha aumentato la sua popolarità», osserva l’arcivescovo di Parigi. Le prime immagini della sommità della cattedrale, con lo skyline visibile dalla Senna che ricomincia lentamente a tornare come cinque anni fa, segnano un tappa simbolica. Dopo vari dibattiti, la guglia è stata ricostruita da artigiani della Lorena, identica a quella concepita nell’Ottocento dall’architetto Eugène Viollet- Le-Duc. Nonostante le polemiche sulla nocività del materiale, la copertura è stata rifatta in piombo.
Intanto, la costruzione delle strutture della navata centrale e del coro della cattedrale, anch’esse crollate nell’incendio, è in fase di completamento. Sul fronte del restauro interno, è quasi terminata la pulizia delle pareti, delle decorazioni pittoriche e delle volte,per una superficie di 42mila metri quadrati. «Le impalcature vengono smontate man mano» spiegano dal comitato che guida il cantiere, che ha dovuto cambiare guida dopo la morte in agosto del generale Jean-Louis Georgelin, sostituito dal suo braccio destro Philippe Jost. Nell’ultimo trimestre del 2024, quando saranno terminati irestauri interni, la cattedrale sarà pronta ad accogliere il suo nuovo arredo liturgico in bronzo marrone scuro, e 1.500 sedie di design traforate in rovere massiccio. Uno stile troppo austero, secondo alcuni studiosi, ma l’arcivescovo ha spiegato che la linea di “nobile sobrietà” è stata indicata dal Vaticano.